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La baruffa degli dei
Ma, insomma, quanti dei ci sono? Non dico, quante divinità vi sono nel mondo, calcolando tutte le religioni. Intendo un’altra cosa.
Il Papa e diversi altri capi religiosi parlano spesso delle “religioni monoteiste”, cioè di quelle che credono a un solo dio. E lui e altri, per augurarsi un mondo migliore, affermano che il vero Dio è uno solo, e che è condiviso sempre più amorevolmente da Cristiani, Ebrei e Musulmani.
Si tratta di una pia bugia? Di un astuto tentativo di coprire la verità che il dio degli Ebrei, dei Musulmani e dei Cristiani non è affatto la stessa divinità?
O non si tratta, forse, della scelta concordata di promuovere una pax religiosa che potrà calmare le acque che, negli ultimi tempi, in Italia e altrove, hanno coinvolto i Cristiani e i Musulmani in lotte furiose, intervallate da trattati di pace armata?
Ora, si aggiunge un’altra voce alla discussione. È uscito un nuovo libro sull’argomento, scritto da Carlo Panella, dal titolo non poco belligerante: “Non è lo stesso Dio. Non è lo stesso uomo”, editore Cantagalli. Panella, esperto giornalista e scrittore sui regimi islamici, confronta il Corano con la Bibbia, dimostrando senza ombra di dubbio che il Dio descritto nella Bibbia non assomiglia affatto al dio del Corano. Non sono compatibili, non cercano gli stessi fini, non predicano lo stesso vangelo.
Come si fa, allora, a confonderli? È possibile che un Papa, acuto studioso della Bibbia e delle religioni, possa intoppare così grossolanamente? È possibile che i rappresentanti, considerati “moderati”, dell’Islam, ogni tanto facciano affermazioni false, sulla condivisione del loro dio, soltanto per ingannare i cristiani?
Il problema non è da poco. Ma oggi si evita come la peste di dare anche la minima impressione che possa esistere un tale problema. Oggi siamo esortati a pensare, ragionare e parlare sempre in modo “politicamente corretto”. Politicamente corretta è la persona che non offende mai nessuno, che getta acqua e non benzina sul fuoco, che cerca per istinto il compromesso e non il confronto.
Purtroppo, il cercare di parlare sempre in modo politicamente corretto, col tempo spinge anche le persone più sincere a moderare non solo le loro parole, ma anche le loro convinzioni. Finiscono con lo smussare i lati ruvidi della loro propria fede, convincendosi che una fede spigolosa, basata su principi e dottrine su cui non si può transigere, sia già da considerarsi una fede falsa perché assolutista. E, come si dice, nessuno possiede la verità assoluta.
La Bibbia, invece, è proprio un libro assolutista, dal primo versetto della Genesi fino alla fine dell’Apocalisse. La frase in cima a questo blog, “Io sono Dio, nessuno è simile a me” fa parte di una discussione senza possibilità di equivoci, contenuta nel libro biblico del profeta Isaia, capitoli 44-46. Nel capitolo 44, versetto 6, queste parole sono ascritte a Dio: “Io sono il primo e sono l’ultimo, e fuori di me non v’è Dio”.
Chi vuole davvero conoscere Dio deve per forza leggere con cura la Bibbia in cui Egli parla ed agisce. Comprenderà perché è proprio vero che, come Panella ha intitolato il suo libro, “Non è lo stesso Dio. Non è lo stesso uomo”.
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mercoledì 29 aprile 2009
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