martedì 31 luglio 2012

La vittoria, o la sconfitta, della logica


La scienza mi confonde

È vero!  Molte persone “intelligenti e istruite” affermano:  tutte le religioni sono invenzioni umane e non possono offrire alcuna prova scientifica della loro veridicità.  Ma questa affermazione è una verità provata scientificamente?
Secondo loro, chi segue una religione e ci crede, in fondo, sta prendendo in giro se stesso.  Siccome gli uomini desiderano avere una protezione, in un mondo per loro spesso inspiegabile e pericoloso, dai tempi più antichi hanno inventato divinità, sacrifici, offerte, riti, frasi magiche, saggi e sacerdoti, tutto per rimuovere, con la scaramanzia, i pericoli normali della vita.
Le religioni che esistono ancora sono destinate per forza a scomparire, dicono anche.  Sono soltanto rimanenze inaccettabili dai tempi passati in cui non vi erano spiegazioni soddisfacenti per gli avvenimenti misteriosi e la gente ignorante e credulona ha accettato beatamente storie e spiegazioni prescientifiche.  Insomma, tutto ciò che non si poteva spiegare era frutto dell’opera di un dio o di un diavolo.
Prendiamo come esempio un’affermazione che quasi tutti gli scienziati considerano come un fatto provato.
IL MONDO E L’UNIVERSO SONO TUTTI VENUTI DAL NULLA.  Nel principio, una pallina (lo dico solo per spiegare l’inspiegabile) di energia piccolissima è esplosa con un tale potere da formare tutto l’universo.  Ma non c’è, anche, un principio scientifico che afferma che ogni effetto ha una causa? Qual era, allora, la causa, o l’origine, di quel puntino di energia? Cosa o chi l’ha formato? Non c’e un principio fondamentale nella scienza che nulla è creato e nulla è perso.  Quella PALLINA, o PUNTINO, di ENERGIA da dove sono venuti?
L’ESISTENZA DELL’UOMO È IL RISULTATO DI UN LUNGO PROCESSO DI EVOLUZIONE CHE È COMINCIATA DALLA FORMAZIONE DELLA PRIMA CELLULA VIVENTE.  Ma non c’è anche un principio scientifico che dimostra che la vita non può provenire spontaneamente dalla materia?  Chi o cosa ha permesso alla materia di formare un essere vivente?
Devo confessare che queste affermazioni non-scientifiche degli scienziati mi turbano.  Non vorrei affatto crederci come quei creduloni che credono in Dio.  Mi domando, come fanno, dopo avere studiato tanto, attenendosi alle prove scientifiche, a cadere così in basso? Offrono come base di tutta la loro teoria delle supposizioni, dei tentativi di capire ciò che è successo, ma lo fanno andando contro alle leggi scientifiche che essi professano di credere.
Se, per provare che tutto è venuto all’esistenza solo per caso, devono inventarsi delle teorie che vanno contro le loro stessi leggi, a me sembrerebbe molto più giusto, e anche logico e credibile, che dicessero: “Beh, andando tanto in dietro, dobbiamo ammettere che non sappiamo e non possiamo immaginare come è venuta all’esistenza quella pallina di energia che è diventata l’universoForse non sarebbe sbagliato, dovendo in ogni modo affermare qualcosa che non si può provare scientificamente, ammettere che potrebbe essere Dio che l’ha creata”.
Anzi, osservando e studiando i cieli, le stelle, i pianeti, le galassie che dimostrano un’incredibile diversità di realtà, che funzionano perfettamente nello spazio e nel tempo, potrebbe essere più scientificamente corretto dire:  “Davanti alle meraviglie che studiamo, non possiamo fare a meno, logicamente, di pensare che una grande Potenza pensante ed intelligente abbia operato con una potenza e con un’intelligenza che sono al di là delle nostre possibilità di ricerca o di immaginazione.  Non sarebbe per nulla da sempliciotti o da creduloni chiamare l’origine di questa potenza e di questa intelligenza Dio.  Dire che Dio abbia pianificato e creato l’universo potrebbe essere una conclusione estremamente logica. 
“Poi, se questo Dio fosse in grado di farsi conoscere, di entrare in contatto con l’uomo in qualche modo, per rispondere ad alcune nostre domande e per spiegarci tutto il ragionamento e tutto lo scopo che sta dietro a questa creazione, saremmo veramente soddisfatti.”
E proprio di questo che voglio scrivere la prossima volta.
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martedì 24 luglio 2012

La scienza non basta


Tanti credono ad occhi chiusi
Perché la verità è un prodotto così controverso?  La risposta è facilissima.
Ogni persona vorrebbe conoscere con certezza la verità su pochi argomenti.  Per il resto, preferisce la menzogna.  O preferisce la “verità” che gli fa comodo, anche se è falsa.
Ogni persona si augura che gli altri non sappiano mai la verità su di lui.
Ma la verità non è un segreto!
La verità non è accessibile solo a poche anime favorite.  O intelligentissime.
La vera verità è il concetto, l’idea o l’affermazione che corrisponde alla realtà.  È a disposizione degli uomini e delle donne, a tutti.
Dio ha dato ad Adamo e ai suoi discendenti delle capacità favolose di intuito, di logica, di ragionamento, che non sono, purtroppo, per nulla infallibili. Queste lo rendono capace di raggiungere la conosocenza di una gran parte della verità, per quanto riguarda le informazioni e la verità che si può osservare, misurare, confrontare e interpretare direttamente.
Le scienze della fisica, della matematica, della chimica, ed anche dell’ingenieria, della medicina, della biologia, della geologia e di tante altre discipline sono il frutto del dono di Dio all’uomo che Egli ha creato.  Dio ha dato all’uomo non solo il potere di conoscere, ma anche di usufruire di questi doni, per il bene suo e per il bene di tutti.
Ma gli scienziati fanno un grosso sbaglio, quando dichiarano che possono conoscere con i loro metodi scientifici tutto ciò che esiste e che, al di fuori delle loro materie, non c’è altro.  Al contrario, se non fossero spesso ubriacati dalla vastità e l’importanza dei loro studi e dei loro risultati, che sono veramente strabilianti, ma sempre dono di Dio, dovrebbero dire che vi possono essere molte altre verità in molti altri campi, che non sanno osservare o misurare.
E questa è la pura verità.  Le verità in campo spirituale sono così vaste, così sorprendenti, così importanti per l’esistenza dell’uomo, ora sulla terra, e per tutta la sua esistenza nell’eternità, che valgono la pena di tanto studio quanto quello dedicato alle materie scientifiche, se non di più.
La verità spirituale è accessibile all’uomo in un solo modo, che molti uomini già rifiutano in partenza.  Solo la rivelazione di questa verità, da parte dell’unico Essere che la conosce¸ e la sua accettazione per fede, permette all’uomo di vedere in modo corretto questo meraviglioso universo spirituale.
Esistono tante religioni, filosofie e pratiche religiose sbagliate e false proprio perché Dio ha messo nel cuore dell’uomo il bisogno di conoscere la verità spiritiuale, ma millioni di uomini hanno inventato o abbracciato le religioni false, frutto delle loro ricerche, o logiche o magiche, delle verità fondamentali della vita, che la scienza non rivela.
Ritenendosi illuminati riguardo alle verità spirituali, migliaia di maghi, santoni, profeti, visionari, sognatori hanno fondato le loro religioni, alcune adatte “all’intellighenzia”, altre all’uomo normale, altre ai semplici.  Alcune attirano professori di università, altre particolarmente gli analfabeti.
Le false religioni attirano e crescono perché l’uomo, tutti gli uomini, sanno che hanno bisogno di alcune certezze al di là di quelle materiali o scientifiche che la civiltà offre. 
Non è una ricerca primitiva o solo istintiva che spinge l’uomo, ogni uomo, a domandarsi prima o poi: chi sono?  Da dove sono venuto?  Qual è il significato della vita?  Dove vado?  Questi sono interrogativi che Dio gli mette nel cuore, e che l’uomo risolve in diversi modi. 
Alcuni dicono che sono quesiti insensati, a cui non esistono risposte oltre a quelle della scienza. Molti dicono, ovviamente, che è la loro religione quella che provvede le risposte migliori e giuste. Però, chi ragiona vede le differenze abissali fra una religione e le altre e non può fare altro che pensare che tutti sono illusi, o meglio autoillusi, perché tutte le religioni non possono essere vere.  Per migliaia di persone intelligenti, sembra meglio affrontare la vita e la morte senza nessuna religione, anziché riempirsi di speranze false.
Allora, bisogna convincersi per forza che una religione, qualsiasi religione, sia meglio di nulla?  O che non esiste altro modo per conoscere la verità vera se non per mezzo di una fede cieca in teorie incredibili?
Bisogna per forza mettere da parte la ragione e l’intelligenza per credere?
In una parola, la risposta è “No!”  Ti dirò perché.

martedì 17 luglio 2012

Tutti hanno “la loro” verità


Non può essere vero!

Molte persone dicono che è difficile scoprire la verità.  Ne hanno provate tante e ci hanno rinunziato.

Molte altre dicono che è facile conoscere la verità perché è stata loro insegnata da bambini.

Altre dicono che è impossibile sapere la verità perché nessuno la sa.
Esistono delle regole per aiutarti a scoprire e riconoscere qual sia la verità?

Regola numero uno: Non credere a tutti! 
 
Regola numero due: Non credere che non devi credere mai a nessuno.
 
Regola numero tre: Non credere che tu, mettendo a confronto tutte le religioni, riuscirai a scegliere
fra tutte qual è quella che dice la verità.  Ci vorrebbero tre vite per studiarle tutte.
 
Regola numero quattro: Non credere che la religione della maggioranza debba essere per forza la migliore. Sono quasi tutte partite come insignificanti minoranze.  Non si tratta di un sondaggio o di una gara.
Non credere che la tua intelligenza o la tua logica saranno la chiave per riconoscere la verità.  Non credere neanche che l’intelligenza e la logica non contino.
Non credere che i tuoi sentimenti o le tue emozioni possano essere la tua guida infallibile.  Probabilmente ti hanno già fatto fare delle scelte sbagliate più di una volta.

Allora non potrai mai conoscere la verità? Il problema è senza soluzione?  Bisogna rinunziarci?  O bisogna aspettare una visione o altro miracolo per aprirti gli occhi e la strada alla verità?

Nel suo vangelo l’apostolo Giovanni ha scritto: “E la Parola [Gesù Cristo] è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di VERITÀ;la grazia e la VERITÀ sono venute per mezzo di Gesù Cristo.”

Gesù ha promesso ad alcuni uomini che lo ascoltavano: “Conoscerete la VERITÀ e la VERITÀ vi farà liberi".

Gesù voleva dire, forse, che prima di Lui, o senza di Lui, nessuno poteva conoscere la vera verità?  In un certo senso, sì.  Senza di Lui, l’umanità conosceva soltanto quel tipo di verità che noi conosciamo: una verità limitata e convenzionale.  “Il mare è blu!”“Il cielo è blu!”  Sono davvero blu l’acqua del mare o l’aria che è sopra la terra?  Se li metti in una bottiglia, non sono blu, ma senza colore.  Molte delle “verità” che noi crediamo “verità” sono soltanto delle convinzioni, largamente condivise.

Questo è uno dei motivi per cui si dice spesso che “Ognuno ha la sua verità!”. La sua “verità”, infatti, è soltanto ciò che egli pensa, e preferisce credere, sia la “verità”.  Forse tu ed io crediamo che un’altra cosa sia vera.  Così avveniva in tutto il mondo, quando Gesù è nato, e così fanno più o meno tutti oggi.

Ed ecco la grande differenza fra una verità ed un’altra, fra la “nostra” verità e la verità di Gesù.

Gesù ha portato sulla terra la conoscenza della vera verità!  La verità che l’uomo non poteva conoscere da solo, a cui non poteva arrivare con le sue osservazioni né con la sua intelligenza.  Se tu non conosci questa verità, vivi nell’illusione e nella mezza verità, se non nell’errore completo.  Se i tuoi amici, i tuoi insegnanti e le tue autorità non conoscono questa verità, possono fare del male e possono credere delle assurdità, mentre sono convinti di stare seguendo la verità vera.

È proprio per questo motivo che Gesù ha detto che chi avrebbe imparato da Lui quale sia la vera verità, e chi avrebbe seguito questa verità, sarebbe stato veramente libero. Libero dalla superstizione, libero dalle teorie e inganni della gente che inventa una sua propria verità per potere controllare e approfittarsi di altra gente.

Ma la verità non vale niente se tu non l’accetti con tutto il cuore e se non costruisci la tua vita su di essa.  E questo si può fare oggi, in questo stato, in questo mondo. Ma, non è facile.  Costa.  Costa tanto.
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martedì 10 luglio 2012

Non c’è Dio!


Ma chi l’ha detto?

Solo gli stupidi credono a Dio? O, per non offendere, invece di “stupidi” usiamo una parola più “corretta”. Credono all’esistenza di Dio soloi poco istruiti? Sole le persone che non hanno imparato a riflettere e a ragionare? Solo le persone che non hanno un’istruzione scientifica?

Molti scienziati, sicuri nelle loro proprie capacità di ragionare, isolati nel loro laboratori scientifici, credono e insegnano che il concetto di Dio sia un frutto dell’evoluzione, come tanti altri errori che l’uomo primitivo ha fatto.

Gli uomini più primitivi, vedendo che il sole, la luna, le stelle cambiavano di posizione e di forma e intensità, spontaneamente decisero che quegli esseri così potenti e misteriosi avevano a che fare con la loro vita, la coltivazione delle piante, la cura degli animali. E così, li innalzavano alla posizione di divinità. Tutti i popoli primitivi hanno qualche tipo di leggenda e credenza che li aiuta a ottenere il favore, o a cancellare le negatività, dei loro dii.

I Greci e i Romani e altri popoli intelligenti e perspicaci inventarono intere gerarchie e famiglie di divinità, temute da alcuni e trattate con superficialità da altri. Ma, ovviamente, tutte queste leggende, e i bisogni che le hanno create, non sono degni del rispetto dell’uomo moderno.

Fra tutti i popoli antichi, animisti o politeisti, un popolo solo si è allontanato da queste spiegazioni piuttosto puerili, per credere in un solo Dio. E, mentre gli altri popoli credevano che i loro dei fossero, in qualche modo, legati alla loro tribù o al loro territorio, e perciò sconosciuti e ignorati da altri popoli, questo popolo unico non solo credeva in un solo Dio, ma anche rifiutava e condannava tutte le altre divinità. Per di più, credeva che il suo Dio fosse il solo Dio di tutta la terra, addirittura il Creatore di tutta la terra e di tutto ciò che essa contiene.

Secondo i grandi cervelli, questa religione, pur piena di riti e insegnamenti non accettevoli per una “mente moderna”, rappresenta lo stadio più alto che l’evoluzione religiosa dei popoli antichi abbia raggiunto. Secondo loro, si tratta sempre di un tentativo umano e irragionevole di spiegare miticamente ciò che non riusciva a capire logicamente dell’universo.

Questo popolo, gli Ebrei, si aspettava che tutti gli altri popoli accettassero il suo Dio? Niente affatto. Però, aveva un modo particolare di descrivere chi non accettava che esistesse un solo Dio, sopra tutto e sopra tutti, a cui tutti gli uomini dovevano sottomettersi. La sua valutazione della situazione merita ancora oggi il nostro studio.

Il grande re e poeta Davide, ha scritto in uno di suoi salmi: “Lo stolto ha detto in cuor suo: «Non c'è Dio»” (Salmo 14:1). Con la parola “stolto” ha voluto dire, secondo il dizionario ebraico: “stupido, empio”. È molto interessante che Davide, che era certamente un uomo dei suoi tempi, ma non uno stupido, ha spiegato la mancanza di riconoscimento dell’esistenza di Dio non come un errore di chi era poco intelligente, ma di chi era poco riverente.

Secondo lui, chi negava l’esistenza di Dio non lo faceva perché la sua esistenza fosse incredibile, illogica o frutto di poca intelligenza. Infatti, secondo Davide, l’intelligenza non c’entrava. È possibile che sia così anche oggi? Infatti, non ho citato tutto quello che Davide ha scritto su chi non crede che Dio esista. Ecco la frase completa:

“Lo stolto ha detto in cuor suo: «Non c'è Dio». Sono corrotti, fanno cose abominevoli; non c'è nessuno che faccia il bene” (Salmo 14:1). La presa di posizione contro Dio da parte dello stolto non era, secondo Davide, un problema di poca o di troppa intelligenza. Non c’entrava affatto l’intelligenza.

La presa di posizione dell’ateo era una presa di posizione morale, perché non voleva credere che esistesse un Dio a cui avrebbe dovuto rendere conto della sua vita (corrotta e immorale) e che avrebbe avuto il potere di giudicare la sua vita morale.

Secondo questo testo antico, l’ateo dice più o meno questo: “Non è possibile che esista un essere supremo che possa giudicare il mio comportamento, i miei pensieri, il mio rapporto con lui e con i miei simili. Non lo posso accettare. Non ci credo. Non ci crederò mai. Non voglio credere. Sono troppo intelligente per credere”. (Non dice mai: Sono troppo cattivo per credere).

Se tu sei, o credi di essere, un ateo, pensaci bene. La professione di non-fede dell’ateo non dimostra la sua intelligenza, ma rivela il suo cuore ribelle, il suo rifiuto di sottomettersi a chi lo può condannare o perdonare.

Papa Giovanni Paolo II è uno dei diversi teologi moderni che hanno detto: “Penso di trovare degli atei in paradiso”. Io non lo credo. Degli “ex” atei, sì.
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martedì 3 luglio 2012

Falsi pastori e falsi profeti


I cacciatori di anime

Conoscere la verità vale la pena?  A volte, le persone che hanno l’impressione che, forse, il loro marito o la loro moglie si siano innamorati di un altro o un’altra, dichiarano che, se fosse vero, non lo vorrebbero sapere.  O chi è convinto di avere il cancro dice che però non vorrebbe saperlo.

In altre parole, esistono delle verità che sarebbe meglio non conoscere?

Nascondere la testa nella sabbia per negare la verità non conviene MAI.  Vi sono delle verità spiacevoli, è vero.  Ma sono utili anche quelle.

E, poi, quando ci sono delle persone che ce la mettono tutta per ingannarti, per farti credere per forza una bugia, capisci quanto sia utile conoscere la verità.  Non solo utile, ma anche essenziale.  Potrebbe farti risparmiare migliaia di euro, se qualcuno stesse cercando di ingannarti.  Potrebbe salvarti da una brutta trappola da cui sarebbe poi impossibile uscire.

Ma la più ignobile, più esecrabile, la più odiosa fra i tuoi nemici è la persona che gioca con il tuo destino eterno, che cerca di sviarti da una sana ricerca della verità perché vuole affiliarti alla sua setta, alla sua interpretazione della verità.  È una persona che sa che ci sono migliaia di modi per nascondere la vera verità e indurre ad accettare una ben architettata contraffazione.   Soltanto una persona già accecata, o infelicemente legata alle tenebre, può godere nel fare una cosa simile.

Ci sono migliaia di religioni diverse nel mondo, di ogni tipo possibile, ma tutte false.  Sanno fare appello a qualsiasi emozione o ragionamento che potrebbe soddisfare la persona da catturare.  Ciò che hanno in comune è la loro origine.  Sono tutte opere di quel Maestro della Malvagità che la Bibbia chiama Satana.  A lui non importa affatto a quale delle sue migliaia di religioni tu ti senta attratto.  Gli vanno bene tutte perché sono tutte false.  Lui sa che Dio ha messo nel cuore di ogni essere umano una sete che nessuna falsa religione potrebbe soddisfare, e intende usare proprio quella sete per sviarti e farti correre dietro ai suoi inganni.

Ti pare di essere attratto da una religione molto all’acqua di rose, che non t’impone regole o impegni, ma insegna che dovresti soltanto scoprire il “dio” dentro di te?  Eccoti subito soddisfatto!

Sei un tipo un po’ fanatico e pignolo?  Bene, c’è la religione che fa proprio per te, con regole per ogni particolare della vita umana, che grava sulla tua coscienza e il tuo senso del dovere per non farti mai sentire del tutto a posto, ma, d’altra parte, superiore a tante altre persone che non hanno scoperto la religione alla quale ubbidisci tu.

Spesso è proprio la cattiva coscienza che spinge a cercare una religione che fa delle promesse attraenti, ed è l’orgoglio che spinge ad accettarne una che ti fa sudare sette camicie per poterti salvare se ce la metti tutta e tutto il tempo.  Pellegrinaggi di qua e di là.  Riti da pagare.  Digiuni e feste comandate.  E quanta gente ci sta!

Ci sono non soltanto le religioni lontane dalla nostra cultura di cui potresti tenere conto, ma anche tanti tipi di cristianesimo e di movimenti spirituali che è difficile scegliere il migliore e spesso va a finire che, per risolverti il problema, continui a praticare la religione in cui sei nato.  Anche se ci credi poco.

Gesù ha insegnato agli apostoli che esistono tanti “pastori” di pecore che sono dei mestieranti, addirittura pericolosi per il bene delle pecore.  Ha detto che esistono addirittura del falsi profeti che si travestono da “angeli di luce”.  Perciò, non è soltanto utile dubitare di ciò che ti viene proposto come verità, ma è un tuo preciso dovere farlo.

E questo è il motivo per cui Gesù ha usato tanto la parola “verità” nei suoi discorsi, e ha avvertito che scegliere di seguire un altro pastore è il risultato di un inganno mortale.  Allo stesso tempo, Egli ha invitato le persone che lo ascoltavano, e perfino i suoi discepoli, a investigare le sue parole e le sue azioni per scoprire come la vera verità si presenta e si comporta.

La Bibbia elenca alcune domande o argomenti che bisognerebbe affrontare e approfondire per riuscire a riconoscere la verità e la vera fede.  Vogliamo pensarci insieme, nel prossimo post?
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