martedì 21 aprile 2009

La depressione - 6

.
La pace che non hai mai avuto

Riposati, mentre scavi e trovi tesori incredibili










Uno dei tesori più belli che Gesù ha promesso a tutti quelli che tornano in comunione col Padre per mezzo della fede in Lui, è la pace. Non una pace fittizia e umana, ma la pace dell’anima, la pace in mezzo alle difficoltà della vita quotidiana.

“Vi lascio pace; io vi dò la mia pace. Io non vi dò come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti” disse Gesù a suoi discepoli quando erano depressi (Vangelo di Giovanni 14:27). La depressione è il risultato della confusione, della paura, della sconfitta, ma la pace di Gesù è un dono che scaccia queste condizioni che creano la depressione.

“Non angustiatevi (non preoccupatevi) di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiera e suppliche, accompagnate da ringraziamento. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù” scrisse l’apostolo Paolo (Lettera ai Filippesi 4:6,7).

Certamente, sostituire la preoccupazione e la depressione con il ringraziamento a Dio non è cosa di un momento, ma un progressivo imparare che coloro che sono diventati figli di Dio, per mezzo della fede, sono ora curati da Lui. La preghiera, che prima sembrava inutile e soltanto un esercizio futile, ora diventa un conversare intimo con il Dio sovrano, onnipotente e benevolo.
L’apostolo Giovanni chiama questo progredire nella comunione con Dio “camminare nella luce”. Nel farlo, nomina uno degli scogli che il credente supererà in questo cammino. Egli ha scritto, nella sua Prima lettera, nel primo capitolo: “Se camminiamo nella luce, come Egli è nella luce, abbiamo comunione l’uno con l’altro, e il sangue di Gesù Cristo, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato” (versetto 7).

Il “peccato”, di cui scrive Giovanni, sono le nostre azioni, le parole e i pensieri che offendono Dio e che ci hanno tenuti per tutta la vita lontani da una comunione vera con Lui. Tutti pecchiamo, ma solo i figli di Dio, cioè coloro che hanno veramente creduto in Lui, hanno la possibilità di “camminare nella luce”, nella comunione con Dio e nella continua purificazione dal peccato, che altrimenti, li farebbe cadere di nuovo nella separazione da Dio e nella depressione.

Ma, come facciamo per non essere di nuovo controllati dal peccato e per non perdere così la pace e la comunione con Dio? Non siamo capaci di non peccare mai. È lo stesso apostolo Giovanni, nello stesso capitolo della sua prima lettera, che ce lo spiega. “Se confessiamo i nostri peccati (non ad un altro uomo, ma direttamente a Dio stesso), Egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità” (1 Lettera d Giovanni, capitolo 1, versetto 9).

Camminare nella luce significa, secondo l’apostolo, renderci conto immediatamente del nostro peccato, perché Dio ci aiuta a farlo. Piuttosto che negare di avere peccato, o lasciarlo come un grosso peso sulla nostra coscienza, lo confessiamo a Dio immediatamente, proprio nello stesso momento in cui ce ne rendiamo conto. E Dio lo perdona e ci purifica immediatamente e il nostro “camminare nella luce”, godendo la pace di Dio nella nostra vita, riprende per continuare senza interruzione.

Ecco, se la tua depressione è causata in parte o in tutto dai problemi mentali o emotivi, che hanno la loro radice nella tua separazione da Dio, Dio ti offre il metodo per uscirne.

Non si tratta di una cura “istantanea e miracolosa”, ma di un processo di rinnovamento spirituale della tua relazione con Dio e, poi, di un camminare momento dopo momento “nella luce”.

Ti auguro che tu e i tuoi cari non siano mai più tenuti schiavi della depressione. Se posso aiutarti, scrivimi cliccando su “Il tuo parere” qui sotto.
.

Nessun commento:

Posta un commento