Quando la terra trema paurosamente,
quando la gente corre per le strade, gridando di terrore e invocando l’aiuto divino, Dio dov’è?
Quando la gente muore sotto le macerie, quando i vivi non riescono ad estrarre i loro cari dalle case crollate, quando migliaia di persone pregano e imprecano, Dio non se ne interessa?
Non sono domande empie né futili. Sono le domande di sempre. In ogni tragedia della natura, è inevitabile che soffra anche la gente innocente. Chi muore sembra morire per caso, mentre altri scampano per un pelo. In un momento, una famiglia può perdere casa e masserizie che sono costate una vita di sacrifici e di lavoro.
Ma, Dio esiste? Non potrebbe fermare questi terribili disastri? Non è un Dio di amore, come abbiamo sempre pensato?
D’altra parte, se il terremoto è un fenomeno della natura e succede solo per cause naturali, come potrebbe Dio intervenire? Anzi, se il mondo è controllato soltanto da leggi naturali, che si possono spiegare scientificamente, che bisogno c’è di Dio? Molte persone la pensano così e credono che il caos insensato e inspiegabile di un terremoto sia una prova in più che è assurdo credere in Dio.
Anche il credente deve ammettere che questi dubbi e interrogativi sono logici. Se Dio non è presente quando c’è un terremoto, allora non è presente affatto. Se Dio non c’entra coi terremoti, allora non c’entra neanche con l’esistenza della terra o con la realtà umana.
Questi dubbi possono provocare tre domande che meritano una risposta.
1. Quello che provoca un terremoto è solo un processo naturale, o c’entra anche Dio?
2. Vi è un significato morale nella distruzione fisica e umana provocata dai terremoti, qualcosa che l’uomo deve imparare?
3. Cosa dice la Bibbia sui terremoti, e particolarmente sulla distruzione che provocheranno i terremoti futuri?
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