martedì 1 maggio 2012

Sposarsi è pericoloso


Occhi aperti sui semi del disastro

Sposarsi può essere molto pericoloso.  E anche molto doloroso.  Ne vale la pena?

È poco, ma sicuro: se sposi la persona sbagliata, vi sono dolori in vista.  E non riesco mai a finire di meravigliarmi di quante persone, un mese dopo il matrimonio, o sei mesi o un anno o dieci anni, si convincono nel modo più assoluto di avere sposato la persona sbagliata.

Ma, non potevi fare un po’ più attenzione, prima di fare il passo fatale?  E se non ci arrivavi tu, non avevi neanche un solo amico o amica che potesse darti una dritta?  Povero mondo!  Poveri noi!

Come ho detto, o volevo dire, nell’ultimo post, molta gente, spensierata e superficiale, dà più pensiero alla scelta del ristorante in cui fare il pranzo di nozze che alla scelta di chi sposerà.  Errore?  Sì, errore!

Come mi ha detto un caro ragazzo deluso: “Ci conoscevamo da sempre!  Abitavamo nello stesso palazzo e abbiamo frequentato le stesse scuole…”.   Beh?  Non vorresti mica sposare, spero, tutta la gente che abita nel tuo palazzo o che andava alla tua scuola?

L’altra sera, alla televisione, uno spiegava perché aveva lasciato sua moglie e ne ha sposata un’altra.  “Ci siamo visti nello specchio di un bar.  Ha sorriso lei, ho sorriso io e… BAM, era come essere stato colpito da un lampo a ciel sereno.”  Beh?  Non vorresti mica sposare tutte le ragazze che incontri per sbaglio in un bar o che hanno condiviso con te un lampo a ciel sereno?

Oh, già, ne ricordo un altro.  Lei mi ha detto: “Ci siamo conosciuti da piccoli, i nostri genitori erano amici e frequentavamo la stessa chiesa.  Perciò, avevamo tante cose in comune: eravamo tutti e due cristiani battezzati e volevamo tutti e due sposare un cristiano”.  Certo, questo suona meglio, ma il problema è sempre quello: vorresti sposare tutti i giovani della tua chiesa solo perché sono credenti?

Forse, dopo qualche mese dal matrimonio, mi vorrai anche dire: “Sì, è vero, litighiamo un giorno sì e l’altro pure, non sopporto le sue abitudini e odio i rumori che fa quando mangia.  Lui non fa che commentare quanto sono grassa e che mi sto ancora ingrassando.  Tutti e due teniamo stretti i soldi che guadagniamo.  Ma, è pure un bel matrimonio, perché siamo tutti e due credenti!”.

Un primo errore di superficialità è sposare chi hai conosciuto da poco tempo solo perché “siamo tanto innamorati”.  Ciò che molti chiamano innamoramento è, in realtà, solo un’emozione, bella e travolgente quanto vuoi, ma spesso tanto veloce nell’andarsene quanto lo è stata nell’arrivare.  Non è un motivo sufficiente per sposarsi senza considerare e conoscere molto più profondamente il carattere e la vita dell’altro.  E per fare questo davvero, ci vuole ciò che non puoi né comprare né fabbricare: il tempo.

Nelle chiese evangeliche, il giudizio positivo che giustifica un matrimonio, spesso falso e traditore, è dire che gli innamorati sono tutti e due credenti.   Purtroppo, c’è credente e credente!  Esistono, per esempio, dei credenti immaturi e superficiali nella loro fede e nel loro modo di comprendere la vita cristiana e che sono contenti di rimanere così. Ci sono anche dei giovani che tutti considerano credenti, e che si considerano credenti loro stessi, ma che, invece, sono soltanto imbevuti di conoscenze dottrinali e comportamentali, forse ereditate dai loro genitori, che li fanno passare per credenti, senza avere sperimentato il cambiamento radicale della nuova nascita e senza essersi mai consacrati al Signore per compiere, in quanto nuove creature, la sua volontà.

E, poi, vi sono giovani, più o meno sinceri, che sono pronti a frequentare la chiesa evangelica e dichiarare che sono d’accordo con tutti gli insegnamenti e pratiche della chiesa o, a volte, addirittura professare di convertirsi, allo scopo di sposare il credente di cui si sono innamorati.  Se queste professioni sono insincere, o basate su mancanza di comprensione del problema, le conseguenze, spesso devastanti, si vedranno soltanto dopo il matrimonio.

E, per ultimo, c’è il problema di credenti poco maturi, che si convincono da soli che riusciranno a “cambiare” il loro futuro coniuge, o che, anche se professa un’altra fede o nessuna fede, riusciranno a vivere insieme in perfetta armonia.  O per incapacità di comprendere i problemi veri della vita che intendono fare, o per chiara disubbidienza al Signore e a ciò che ha rivelato e comandato nella Bibbia, questi giovani si scavano da soli la buca in cui stanno per precipitare.

Il matrimonio è uno dei doni più grandi che Dio ha voluto preparare per gli esseri umani, che diventa una scuola e un rifugio in cui matureranno e in cui l’amore diventerà coinvolgente e così profondo che non faranno che crescere e goderlo in modo più completo per tutta la vita.  Difatti, è proprio negli anni di una vita che esso porta il suo frutto.  Partire male è un grande sbaglio e porta i semi di una disfatta che, purtroppo, avvelenerà tutta la vita.
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