Una parola
a chi vorrebbe evadere
“Il
matrimonio, che galera!” Credeteci o no, si tratta delle parole di una giovane
sposa.
Quasi
piangeva. “Non sapevo quanto stavo bene prima di sposarmi. Certo, lavoravo
fuori casa, ma, tanto, lo faccio ancora. Ma, allora, almeno, quando tornavo a
casa, potevo poi uscire con gli amici, o con la mia amica del cuore. Se ci
andava, una pizza. Poi si tornava a casa tardi, e nessuno obbiettava!”
“Ora, torno
dal lavoro, ma devo fare la spesa per strada; se no, niente cena. Poi, devo
preparare il cibo, la tavola, me stessa, per non sembrare stressata. Poi, hai
indovinato, fare i piatti, sistemare la cucina. Mettere non uno,ma due bucati
nella lavatrice. Cascare nel letto come una mela marcia. E poi… mi capisci!”
“Certo,
Gianni è caruccio e mi vuole un sacco bene. Ma non sa muovere un dito in casa. Torna
a casa stanco anche lui. Si butta nella sua poltrona preferita e legge il
giornale, se l’ha comprato, la Gazzetta dello Sport, o accende la TV. È bravo,
non fa tante storie se sono in ritardo. Poi, mi dice sempre che la cena era
buona. E arrivederci! Fuori per incontrare un amico, o per una riunione in
chiesa, o… niente. C’è una partita!
“Beh, non
mi piace, ma che faccio? Siamo credenti, ci siamo conosciuti e voluti bene per
tanti anni, e, poi, lo so, lo sapevo, che i lavori di casa toccano a me.
“Sai, ho
un’amica che è sposata da un anno. Anche lei ha scoperto, come me, che il
matrimonio non è come lo sognavamo. La differenza è che lei sta divorziando. Che
peccato! Non è neanche giusto!”
E rispondo
io: “No, non è neanche giusto, ma succede spesso. Nessuno sposa un angelo
perfetto. E non si sposano neanche due angeli perfetti.”
Se bisogna
descrivere due che si sposano, sarebbe più sicuro dire che si sposano due
peccatori, due egoisti che si credono idealisti, che non dire che si sono sposati
due santi. La santità, se c’è, viene fuori molto lentamente e proprio in mezzo
alle difficoltà. L’egoismo è sempre pronto a far capolino, dal primo giorno del
matrimonio, se non si fa un’attenzione supereroica.
C’è speranza? Sì? Speriamo di sì? La risposta è “SÌ” se c’è
un anziano nella tua chiesa che è preparato, sia sulla Bibbia, sia per la sua
esperienza vissuta, e capace di farvi un corso pratico e spirituale di
preparazione al matrimonio. In un periodo di uno o due mesi, con da quattro ad
otto incontri, può spiegare molte delle trappole che anche i santi trovano nei
primi mesi del matrimonio.
L’anziano che vuole aiutare una coppia troverà un aiuto
valido nel corso biblico: “Matrimonio: progetto divino” e nel libro: “Liberami,Signore, dal divorzio nascosto”, disponibili sul sito www.istitutobiblicobereano.org. Se non esiste l’anziano
disponibile, gli sposi potrebbero ordinare questi due aiuti e leggerli insieme.
Sarebbero un aiuto.
La galera non fa parte del piano di Dio per il tuo
matrimonio.
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