Ci penserò io
“Ma, sì, ho capito, ho capito! Tu mi vuoi dire che la persona che ha catturato il mio cuore e che intendo sposare al più presto non è fatta per me! Sì, sì, ho capito, ma non ti preoccupare. Ci penso io! Ghe pensi mi!
“So perfettamente che la persona perfetta che fa per me non è ancora nata. Ma neanche per te! Sei tanto tonto da credere ancora che i matrimoni siano fatti in cielo?
“È vero, mio caro sapientone: il matrimonio perfetto non esiste. Il marito perfetto o la moglie perfetta non esistono.
“Se tu sai cosa cerchi in una donna, trovati quella più vicina al tuo ideale e, poi… poi… appena la sposi, datti da fare per cambiarla da quasi quasi perfetta a perfetta. Questo è compito tuo. Quando l’avrai fatto, avrai la moglie che non avresti mai potuto trovare, cioè la moglie PERFETTA.”
Così sragionava un mio amico.
Purtroppo, esistono ancora
tanti cretini che pensano che, dopo sposati, riusciranno a poco a poco a
trasformare la persona che hanno sposata, da ciò che è in ciò che sognano. Finora, nella storia dell’universo, non è mai
successo. Perciò, anche tu non ci
mettere il cuore.
Il fatto è un altro, ben
diverso. Se tu vuoi essere perfettamente
soddisfatto del tuo amore, il metodo esiste.
Mettiti in programma di cambiare tanto da diventare tu ciò che il tuo
amore desiderava di trovare, quando ha sbagliato, prendendo te.
Prendiamo, per esempio, il
fatto che tu sei un egoista incallito.
Ma sì, che lo sei! Lo dimostri quando fai intendere che vuoi cambiare il
tuo futuro coniuge in quello che va esattamente bene per te, senza minimamente
domandarti cosa faresti esattamente per colei che hai sposato. Il fatto che stai cercando unicamente di fare
piacere a te stesso si vede a dieci chilometri di distanza. Ma, chi credi di essere?
Possiamo parlare seriamente
per un momento? Nelle sue istruzioni
all’uomo, nel matrimonio, l’apostolo Paolo ha scritto che il marito deve amare
tanto sua moglie da essere pronto a morire per lei. La deve curare tanto teneramente quanto
curerebbe se stesso e la deve amare quanto e come ama se stesso, e cioè non
come un oggetto che esiste solo per servirlo.
Quando uno si sposa, deve
essere pronto a consacrare la sua vita, e addirittura il suo corpo, a
raggiungere la benedizione e la felicità dell’altro. Ovviamente, dovrà cambiare molte abitudini,
molte preferenze, molti gusti e usanze, per non urtare o fare dispiacere
all’altro. Solo quando ognuno smetterà
di pretendere per sé, e ciascuno concederà all’altro ciò che lo renderà felice,
il matrimonio sarà un successo. Sarà la
conquista di due persone che si sono proposte di fare piacere all’altro e cioè
di amarsi come la Bibbia insegna.
È una gran disgrazia e una
fonte inesauribile di infelicità se, invece, i giovani si sposano, come oggi
spesso avviene, con la convinzione di non avere assolutamente nessun dovere (né
intenzione) di cambiare in alcun modo
per fare riuscire il loro matrimonio. Il
successo e la felicità dipenderanno unicamente, credono, della disponibilità
dell’altro.
Certo, il non credente non
può fare diversamente perché non può cambiare da solo il suo cuore, ma il
credente, invece, non può fare altro che cedere il suo cuore e la sua vita al
suo amato, con lo stesso amore che Dio ha usato e avuto con lui.
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