Egli vuol proteggere e guidare la tua vita
Davide, il salmista, ha descritto, nel primo Salmo, la vita meravigliosamente beata e utile dell’uomo che cerca Dio, che desidera fare la volontà di Dio e che, malgrado i suoi limiti e sbagli (chiamamoli pure peccati!), viene seguito amorevolmente attraverso tutte le gioie e tutte le prove della sua vita, per portarla a compimento nel modo migliore.
Nell’ultimo versetto di questo salmo, egli afferma chiaramente quale sarà la fine dell’uomo che vive in comunione con Dio e descrive anche la fine dell’uomo che vive senza Dio.
Del primo uomo, Davide scrive: “Il SIGNORE conosce la via dei giusti”. Ovviamente, Dio conosce anche la via e la fine dei non giusti, ma è chiaro che Davide ha voluto occuparsi prima dell’uomo beato che è il tema del suo salmo.
È una verità fondamentale della Bibbia che l’Iddio infinito, che ha creato il mondo, sia infinito anche nella sua conoscenza e che, perciò, conosca ogni cosa che riguarda ogni essere che sia mai vissuto o che mai vivrà. Perché, allora, Davide insiste nel precisare che “Il SIGNORE conosce la via dei giusti”? Cosa vuol dire?
La risposta a questa domanda è interessante e sorprendente. La parola “conoscere” aveva un significato particolare per gli Ebrei. Per esempio, nel primo libro della Bibbia, è scritto che “Adamo conobbe Eva, sua moglie, la quale concepì e partorì Caino” (Genesi 4:1). È facile capire dal contesto che Adamo conosceva ampiamente sua moglie già prima del momento del concepimento di Caino. Ma gli Ebrei spesso intendevano dire o comunicare qualcosa di più profondo del semplice fatto di conoscere una persona, dando alla parola “conoscere” un significato più profondo e più intenso.
A volte, nella Bibbia, il verbo conoscere si riferisce a quell’esperienza di grande intimità in cui un marito e una moglie si incontrano per esprimere il loro amore in un abbraccio che salda la loro conoscenza profonda l’uno dell’altra, e di cui il concepimento di un figlio è il risultato benedetto. Altre volte, la parola conoscere esprime in parte questo concetto di conoscenza profonda, indicando che Dio guarda con gioia, con approvazione, o con partecipazione, la vita o il cammino di una persona.
Così, il primo salmo conclude la discussione dell’uomo “beato”, che è benedetto e guidato dal SIGNORE, affermando che “Il SIGNORE conosce la via dei giusti”. “Giusto” è chi, in questo e in tanti altri salmi, come anche nel libro dei Proverbi, osserva i comandamenti di Dio e ne gode la protezione e le promesse di gioia eterna. L’uomo “giusto” è nominato spesso nell’Antico Testamento. È l’uomo che passerà l’eternità alla presenza di Dio.
Perciò, questo salmo non tratta soltanto delle benedizioni che l’uomo “beato” gode durante la sua vita sulla terra, ma finisce con la certezza che la sua strada è costantemente sorvegliata da Dio, portandolo alla fine alla sua presenza eterna.
La vita del credente è spiegata molto meglio nel Nuovo Testamento, quale “nato di nuovo” e figlio di Dio, che gode una relazione paterna con Dio, il quale lo cura amorevolmente, mentre lo Spirito Santo, che dimora in lui, lo guida e lo fortifica nei suoi problemi e tentazioni.
Possiamo tranquillamente dire che il primo salmo è un quadro meraviglioso della fede e della vita del credente prima della venuta di Cristo. Ora lo possiamo applicare meglio a noi, avendo molta più comprensione dell’amore e della grazia di Dio che sono stati rivelati nell’incarnazione di Gesù Cristo e nella sua piena partecipazione alla vita umana.
Ancora oggi, “il SIGNORE conosce la via dei giusti”.
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