mercoledì 2 novembre 2011

Dolore senza rimedio


Una soluzione c’è

Un grave lutto ha colpito una famiglia di fratelli in fede a cui vogliamo bene da tanti anni e mi sono trovato a cercare nella Bibbia, che è la Parola di Dio, una bellissima affermazione di come Dio ci aiuta ad affrontare e superare un fatto simile. 

Molta gente, non sostenuta dalla fede, si mette a inveire contro la cattiva fortuna, contro la cattiveria umana e perfino contro Dio.  Si capisce che queste reazioni “naturali” non aiutano in nessun modo a rendere più sopportabile o accettabile la loro disgrazia.  Infatti, la gente è, e rimane, senza speranza e senza conforto.

Il passo che mi ha colpito in questo momento è di Paolo Apostolo: “Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione” (2.a lettera di Paolo Apostolo ai Corinzi 1:3).

La misericordia è un tipo particolare di amore, di cui noi siamo capaci solo in piccola parte.  Ricordi quando eri piccolo e avevi fatto qualcosa, forse un disegno, col desiderio di fare un grande regalo a tuo papà o a tua  mamma?  Purtroppo, forse avevi colorato fuori delle righe, forse la forma della casa o dell’animale che volevi disegnare era quasi impossibile da riconoscere, forse hai passato per sbaglio sul colore con la mano e fatto un brutto sbaffo… Se, come penso,  tuo Papà o tua Mamma ti hanno fatto un bel sorriso e ti hanno detto: “Che bel disegno, mi piace moltissimo!”, il loro è stato un piccolo esempio di amore misericordioso.

La misericordia è la qualità divina per cui Dio, che ci conosce a fondo e sa esattamente come siamo, che capisce totalmente i nostri limiti umani e spirituali, malgrado i nostri difetti o azioni che non sono all’altezza di ciò noi avremmo desiderato, continua ad amarci totalmente.  Egli ci circonda col suo amore e la sua benedizione, ci tiene vicini a sé col calore del suo amore senza alcun limite.  Questo è ciò che Paolo vuole dire con le parole “il Padre misericordioso”.

Paolo lo chiama anche “il Dio di ogni consolazione”.  La piccola parola, “ogni”, messa accanto a “consolazione”, esprime delle possibilità infinite.  Quando l’Iddio onnipotente consola una persona, non esiste limite al tipo di problema che, nella nostra vita, richiede consolazione.  Forse si tratta, come nel caso menzionato all’inizio di questo post, di un lutto improvviso e devastante, capace di fare facilmente cadere le nostre difese, di suscitare domande senza risposta, di insinuare dubbi impensabili sulla capacità di Dio di controllare le circostanze, di proteggere noi e i nostri cari, di mantenere le promesse su cui poggia la nostra vita.  Sì, “ogni consolazione” significa che Dio ci consola in ogni possibile situazione che mai incontreremo.

Sono proprio le circostanze del nostro dolore, proprio le possibili domande sulla potenza di Dio, l’amore di Dio, le promesse di Dio, le intenzioni di Dio, che potrebbero insidiare le certezze della nostra fede e, perciò, spingerci a dubitare della sua consolazione.  Ma le parole “ogni consolazione” significano che Dio ha previsto proprio questi limiti umani, nella sua perfetta misericordia, e che provvederà senza limiti la sua consolazione.

La parola “consolazione” ci ricorda il nome dato da Gesù a quel sostituto che avrebbe continuato la sua opera, dopo il suo ritorno in cielo.  Egli ha detto che suo Padre avrebbe mandato, al posto suo, “un altro Consolatore”, cioè lo Spirito Santo.  Le origini della parola, consolatore, indicano uno che sta accanto a noi e prende sulle sue spalle il peso che non riusciamo a sollevare.

Il Consolatore sta vicino a noi, accanto a noi, per confortarci e consolarci, portando i pesi umanamente al di là di ogni resistenza o sforzo umano.

Forse il peso che tu porti non è la perdita di una persona cara, forse si tratta di problemi di salute, di lavoro, di famiglia, di circostanze che sembrano insopportabili.

Quale gioia sapere che tu, come figlio di Dio, provato e tentato oltre ogni possibile sopportazione umana, hai accanto a te Dio stesso, il quale ti consola e che, che tu lo capisca o no, porta con te i tuoi pesi.  Fidati di Lui, l’Onnipotente.
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