mercoledì 9 novembre 2011

Gli abbracci che fanno male


I rimproveri che fanno bene

Ti pare, a volte, di essere circondato dall’ipocrisia e dalla falsità?  Capita un po’ a tutti, perché, più volte che no, la realtà è questa.

Ipocrisia significa portare una maschera, forse la bella maschera di una faccia sorridente, mentre, dietro la maschera, si piange.  Oppure portare una maschera di sincera amicizia, mentre, dietro la maschera, qualcuno ti sta ingannando o cercando di approfittarsi di te.

Impariamo abbastanza presto a non fidarci troppo della gente, particolarmente della gente che non conosciamo.  Poi, di alcuni colleghi, compagni di lavoro o di studio. Di venditori e rappresentanti, non ne parliamo neppure.  Il peggio è quando, per un certo tempo, ci siamo fidati di qualcuno e poi, patatrac, scopriamo di essere stati ingannati e, forse, danneggiati.

Perché la gente fa così?  Perché prende piacere nel fare del male?  Spesso è perché anche loro si sono trovati ingannati e pensano di vendicarsi col primo che capita.  In fondo, siamo tutti egoisti e impariamo che, secondo la società che ci circonda, bisogna sempre pensare prima ai propri interessi perché gli altri certamente lo stanno facendo.  Detto biblicamente, nel mondo regna il peccato e il fondamento del peccato è l’egoismo che inquina tutto.

Per grazia di Dio, non è sempre e dappertutto così!  Esiste anche l’amore, l’amore umano e, soprattutto, l’amore di Dio, che trasforma le persone e anche le relazioni fra le persone. Con la sua vita, mentre era sulla terra, Gesù espresse al massimo grado l’amore che pensa prima al bene dell’altro, ed è pronto a sacrificarsi, e a rinunziare perfino ai propri diritti, per il bene dell’altro.  L’apostolo Paolo ha scritto che Gesù ha dato la sua vita proprio per i suoi nemici, perché essi non avevano alcuna speranza, senza l’intervento del suo amore.

Nel libro biblico che stiamo meditando, il libro dell’Ecclesiaste, l’autore insiste che, nel piano di Dio, e nella vita umana, “Per tutto c’è il suo tempo, c’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo,…un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci” (Libro dell’Ecclesiaste 3:1,5b).

Uno dei casi in cui è vero questo detto proverbiale è proprio quando dobbiamo renderci conto della gente con cui abbiamo a che fare.  È facile dire: “Abbraccia i tuoi amici e non abbracciare chi ti vuole fare del male”, ma ciò richiede saggezza e giudizio.  In altre parole, non ti lasciare coinvolgere in gruppi o situazioni in cui potresti cadere vittima di chi fa finta di esserti amico, ma lo fa solo per il proprio tornaconto.

Un altro modo di dirlo è: “Impara bene chi sono i tuoi veri amici e fidati di loro.”  È molto triste vedere un giovane che si fida delle persone sbagliate (e succede a migliaia di ragazzi come lui!) e poi rimane invischiato nella rete pericolosa della droga, della piccola criminalità o dell’immoralità e la sua reputazione, e forse anche la sua vita, rimane segnata per sempre.

Non ti lasciare ingannare.  Non credere mai a tutti i sorrisi e ai complimenti che gli altri ti fanno quando non li conosci bene.  Non credere a chi ti fa sognare lidi di benessere, piaceri sconosciuti e compagnia allegra, particolarmente quando ti promettono che farlo “non ti costerà nulla, tanto, ci pensiamo noi”.

C’è un tempo per gli abbracci, certamente; ma è solo quando ti trovi con persone che conosci bene e che ti hanno provato la loro serietà e la loro amicizia, anche se, a volte, ti hanno anche rimproverato o sgridato.  Quelli erano i segni che ti volevano bene.

Ma non ti lasciare andare agli abbracci affrettati e alle attrazioni scintillanti che, alla fine, ti porteranno solo dolore e delusione.
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