martedì 22 novembre 2011

S-t-r-r-r-a-a-a-p-p-o?


Scegli un bellissimo “cucito”

Amici, amicizia, divertimento, star bene, condividere esperienze e emozioni, godere la vita. Che male c’è?
Dipende.
Forse, bisognerebbe domandarsi: “Chi sono gli amici?”. E: “Quali sono le esperienze e le emozioni che condividete?”.
Non ci vuole una quantità smisurata di sale nella zucca per capire che non tutte le esperienze e emozioni fanno del bene e che certi amici ti tirano e attraggono in direzioni molto diverse dalla tua vita normale.
Ma, lasciare o evitare gli amici che sembrano più divertenti, più pronti alle avventure emozianti, non è facile. E perché farlo?
Uno degli scrittori più intelligenti di tutti i tempi scrisse: “Figlio mio, se i peccatori ti vogliono sviare, non dare loro retta. … Tu però, figlio mio, non t’incamminare con loro; trattieni il tuo piede lontano dal loro sentiero. … Chi mi ascolta starà al sicuro, vivrà tranquillo, senza paura di nessun male” (Proverbi del Re Salomone 1:10,15,33).
Questo problema delle amicizie è una grossa tentazione per molti giovani e anche per molti adulti, uomini e donne. Si comincia per divertirsi. Si arriva a chiedersi e dubitare se si fa bene e se non sarebbe meglio cambiare vita e amici. Ma, poi, vi è l’inevitabile reazione: cosa penseranno di me? Mi prenderanno in giro? Posso sopportare il loro disprezzo e giudizio sprezzante? Non sono ormai già “uno di loro”?
E qui interviene il consiglio dell’Ecclesiaste: “Per tutto c’è il suo tempo, c’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo. …un tempo per strappare e un tempo per cucire” (Libro dell’Ecclesiaste 3:1,7a).
“Strappare” è difficile e può risultare anche doloroso. Ma può essere la ricetta di Dio per la situazione in cui ti trovi. È molto più facile lasciare correre, sperare che, se necessario, troverai più tardi un modo più facile per svincolarti dagli amici sbagliati. Sfortunatamente, quel momento “facile” non arriva mai. Anzi, più tempo passa, più difficile e costoso diventa lo strappo.
Non solo le amicizie, ma anche certi fidanzamenti hanno bisogno di uno strappo coraggioso. Unirsi per una vita alla persona sbagliata (non dare retta al consiglio stupido che “si può sempre divorziare”, che costa una somma immensa di sofferenza e di umiliazione): soltanto perché si ha vergogna o paura di “strappare”, non è una sciocchezza: è un errore spaventevole.
Comunque, non si deve rimanere una persona “strappata”, senza risorse e senza amicizie. Può essere difficile, ma è possibile scoprire il “tempo per cucire”, entrare in nuovi gruppi di persone simpatiche, fare conoscenza di persone che saranno sincere con te e diventeranno fedeli amici, con cui costruire una vita sana, felice e appagante. Per cucire ci vuole il suo tempo, ma chi può preferire una vita di solitudine solo perché si è stati bruciati una volta?
Anche le stoffe strappate possono riapparire come meravigliose opere di cucito, se fatte dalla mano di un maestro, se quel Maestro è il Signore Gesù, l’amico migliore mai conosciuto.
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