martedì 17 maggio 2011

Quando l’atleta famoso fa naufragio


A chi vorresti assomigliare?

Puoi riconoscere se un albero è un pesco, un pero o un melo dal suo frutto.  Così ha affermato Gesù, forse ricordando un antico proverbio ebraico.

E tu, che tipo di alberi vedi, guardandoti attorno?  Ti voglio raccontare quello che mi è successo la settimana scorsa.

Non ho visto l’albero, ma il frutto, sì.  Ero stato invitato a visitare delle persone care in Florida, nel sud degli Stati Uniti, in una zona in cui vivono molte persone ricche.  Difatti, dal balcone dell’appartamento in cui abitavano i miei ospiti, si poteva vedere il mare e un porticciolo, in cui erano ormeggiati molti yacht di persone ricche e invidiate.  Una delle imbarcazioni più grandi e più costose era lì, valeva alcuni milioni di dollari, e apparteneva a uno dei personaggi più noti dello sport mondiale.  Mi hanno detto che era in vendita, ma che non si trovava compratore.

Il proprietario è uno di cui, senz’altro, conosci il nome.   È uno che, malgrado i suoi soldi apparentemente illimitati, non sta passando un buon periodo.  Per le sue molte infedeltà coniugali, ha perso la moglie che amava.  Come risultato di alcuni suoi guai, è precipitato dalla cima delle sue vittorie (e guadagni) in un periodo di risultati mediocri e deludenti.  Il suo futuro è incerto.

A confrontarlo con l’uomo “beato”, di cui stiamo ragionando da qualche tempo nel Salmo 1, scritto dall’antico Re Davide, si direbbe che non abbia nulla di cui vantarsi.  È tutt’altro che una persona beata.

Ho lasciato la Florida e, dopo un volo di alcune ore, sono stato accolto nella casa modesta di una coppia che amo da moltissimi anni e che è stata sempre dispostissima a ospitarmi, aiutarmi in momenti difficili e pregare per me.  Ha donato migliaia di dollari per l’evangelizzazione dell’Italia.

Sono oggi delle persone “beate”?  Molti risponderebbero di no.  La moglie, oramai, è caduta nel grave morbo di Alzheimer, e spesso non riconosce neanche i propri figli.  Non può più prendere parte a nessuna attività e neanche sa più pregare.  Suo marito, più anziano di lei, è ridotto male anche lui sia fisicamente sia mentalmente.  Passa lunghi periodi, giorno e notte, nel sonno, non può camminare senza aiuto, non è capace di aiutare o curare sua moglie.

Il massimo per loro è sedersi uno accanto all’altro, lei su una sedia a rotelle, lui su una poltrona reclinabile, stando per ore con la mano nella mano.  A volte, scambiano qualche parola, forse comprendendosi, e forse no.

Sono delle persone “beate”?  Sono degli alberi, secondo il primo salmo, nella cui vita si vede del frutto benedetto?  Secondo me, sì.  Aspettano ora soltanto la chiamata del Signore, per incontrarlo nella beatitudine celeste, e ascoltare le sue parole:  “Ben fatto, buoni e fedeli servitori”.

Ed io, preferirei essere loro o il famoso sportivo?  Di quali di loro ammiro il “frutto”?

Non perdere il tuo tempo a domandarmelo.  La risposta è più che ovvia.
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