martedì 24 maggio 2011

Ma io sono fatto così!


Che stupida difesa dei tuoi errori

Se il re Davide ha voluto paragonare te e la tua vita a un bellissimo albero, è essenziale che tu sappia perché.  Avrà sbagliato lui o stai sbagliando tu?

Pare che l’albero che lui ha descritto viva in un terreno abbandonato e arido.  Vedere crescere in un terreno simile un albero bellissimo e utilissimo ha del miracoloso.  La tua vita sembra ad altri come qualcosa fuori del comune, attraente e desiderabile?

È già strano vedere un albero bello, sano e rigoglioso, crescere in un luogo ostile, ma è altrettanto sorprendente vedere una persona sana, amichevole, giusta e felice, crescere in un mondo in cui regnano l’odio, l’egoismo, l’ipocrisia e l’infelicità.

Se invece, secondo le parole del re Davide, nel primo salmo, tu sei come un albero piantato con cura vicino a una sorgente di acqua fresca e abbondante, nonostante il paesaggio arido che lo circonda, se la tua vita è fornita costantemente di forza e salute dalla tua meditazione della verità eterna della Sacra Bibbia, a cui sottometti la tua vita, è assolutamente certo che porterai nella tua vita del frutto che solo Dio sa produrre.

L’apostolo Paolo, nella sua lettera ai Galati, che fa parte del Nuovo Testamento, descrive il frutto che Dio produce nelle persone che vivono con la forza che Lui dà loro.  Eccolo: amore, gioia, pace, pazienza, volere bene, bontà, fede, gentilezza, autocontrollo.

Sono queste le qualità che le altre persone vedono e ammirano nella tua vita?   
Diciamolo francamente, non sono cose che si trovano spesso nelle persone normali!  Infatti, è più facile amare se stessi che amare gli altri, di cui notiamo i difetti, gli sbagli  e i lati antipatici.  Riusciamo ad amare, o almeno ad accettare, alcune persone, se ci trattano bene, se ci lodano o ci aiutano, ma “amare” tutti?  Mai!

Se esamini queste qualità una ad una e le confronti con le persone che frequenti, vedrai che c’è un abisso fra loro e quel frutto che dovrebbe portare l’albero descritto da Davide. È proprio per questo che egli ha iniziato il primo salmo dicendo che descriveva una persona “beata”, una persona straordinaria, che sarà facilmente ammirata e, forse, invidiata dagli altri.

Però, è anche vero che probabilmente avresti piacere di avere alcune di queste qualità, come, per esempio, la “gioia”(chi non vorrebbe evitare l’infelicità, la noia o il sentirsi un fallito?)  o vivere, magari,  nella “pace”, invece di soffrire preoccupazioni, ansietà o insoddisfazioni.

Anche la qualità della “pazienza” sarebbe proprio comodo averla.  Perdere la pazienza rende la vita agitata, conflittuale, piena di problemi che sarebbe meglio evitare.

Ma, come si fa ad avere sempre il frutto della “gioia”, della “pace”o della “pazienza”?  Molte persone dicono, quando non dimostrano queste qualità: “Ma non è colpa mia, io sono fatto così!”.

Ed è proprio qui che casca l’asino, non ti pare?  Stiamo parlando di come avere queste qualità proprio perché tu non le hai.  E abbiamo detto che non sono neanche “normali”.  E stiamo anche parlando, da un po’ di tempo, del beneficio che potresti avere dalla meditazione della Parola di Dio.

Perché non passi un po’ di tempo meditando i primi due versetti di questo salmo e riflettendo sulla possibilità che sia proprio tu quello che dimostra questo frutto così desiderabile.
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