Che ridere!
Per qualche istinto perverso, ci viene da ridere quando un nostro compagno scivola e si ritrova seduto per terra. Lui sta lì a vergognarsi e noi a ridere.
Il Re Davide traccia, nel primo versetto del primo Salmo, proprio questo triste risultato. Prima si cammina, forse per caso, sulla strada sbagliata, poi ci si ferma scioccamente in una strada pericolosa a fare compagnia con gente sconosciuta e, infine, ci si siede fra quelli che hanno piacere di ridere di te, di ciò che credi e di ciò che fai. E fanno di tutto per far ridere pure te.
Questa è la gente che ne sa una più del diavolo. Che si diverte a notare e commentare i difetti, gli errori, le “fisse” degli altri, a prendere in giro chiunque venga a tiro. Si siedono apposta lungo la strada dove possono fare le loro battute spiritose su chi passa. “Guarda quella cicciona! Ha cinque menti, mica uno solo!” Oppure: “Già, vedi quello lì, tappino com’è, cammina col petto in fuori che si crede Berlusconi!”
“Oh, guarda, guarda. Quella là è appena uscita da quella chiesa. Chissà se ha confessato tutti i peccati che ha fatto col suo ragazzo ieri sera?”
“O, forse, quelli che voleva fare!” E giù risate. Sembrano proprio spiritosi e ti fa gola sederti un po’ con loro per fare qualche battuta anche tu. Così entrerai anche tu nel loro giro.
Quando ti metti con la gente beffarda e osé, anzi anche irriverente, non puoi sapere quale battuta verrà fuori, né di cosa rideranno. Ma, per molta gente, volgare e spregiudicata, più si può ridere di cose oscene, o di chi osa credere davvero in Dio e condannare il peccato, più ci si diverte.
Penso che più di una volta anche tu ti sei fermato con alcuni compagni di scuola o colleghi di lavoro e hai scoperto, poi, che ridevano di gente che crede come te. E tu, per non essere preso in giro, ridevi con loro e come loro.
E quella tua risata, o sorriso piccolo, piccolo, che testimonianza era? Rivelava, forse, ciò che veramente pensi, ma che non puoi dire a nessuno? Ridere ti ha dato un sottile, intimo piacere di stare con chi la pensa come te.
O, forse, ti è successo come ho detto nella prima frase di questo post, tu sei scivolato e caduto a sedere in mezzo a gente che ti prende in giro con cattiveria, ma ridendo e facendo finta di scherzare. E ti sei vergognato di trovarti là.
È bene conoscere per tempo questo pericolo. Così puoi metterti davvero ad ascoltare le parole sagge: “Non camminare… Non ti fermare… Non ti mettere seduto…” del primo Salmo.
Solo così potrai chiamarti “beato” e godere di un sacco di beni di cui scriverò prossimamente.
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martedì 25 gennaio 2011
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