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Scelte da incoscienti
Un romano molto anziano un giorno mi ha rivelato il consiglio che suo padre gli aveva dato quando era adolescente: “Cerca sempre di farti un amico che ne sa più di te e che è più bravo di te. Così imparerai a diventare sempre più bravo anche tu. Ma evita gli stupidi e gli scostumati!”.
Era fortunato. Aveva un padre molto saggio. Lo sapevi che tutti, dico tutti, assomigliamo ai nostri amici? Sei contento che sia così? O dovresti cambiare amici?
Più di tremila anni fa, un uomo saggio ha scritto una cosa molto simile: “Beato l’uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi (le persone che non hanno alcun riguardo per Dio o per la verità)”.
In altre parole, tu riveli sempre che tipo di amici hai scelto e la gente che frequenti dalle cose che dici e dalle cose che ti interessano. Secondo te, che tipo di pensieri, parole e progetti impari e prendono possesso della tua mente se sei un fan del “Grande fratello”? O se ti piace sempre ascoltare Michele Santoro e “Annozero”?
È interessante che il consiglio buono, che ho citato poco fa, ti insegna quali siano le persone con cui NON devi “camminare” o fare amicizia. Ci sono sempre dei giovani stupidi che dicono:”Non permetto ai miei genitori di dirmi che NON DEVO fare compagnia con qualcuno. Gli amici che miei genitori mi dicono di NON frequentare sono sempre i più spiritosi e i più furbi. Sono esattamente quelli che mi piacciono!”.
Per qualche perverso motivo, la maggior parte della gente è spesso attratta dagli esempi più futili, più perditempo, più pigri. Nelle scuole statali i ragazzi più antidisciplina non mancano mai di amici e seguaci. All’università, chi rifiuta le regole e naviga fuori corso ha amiconi pronti a bere una birra con lui e a chiacchierare sui fallimenti del governo.
E l’uomo d’affari non fatica a trovare amici che gli indicano come evadere le tasse o corrompere un finanziere.
Gli esempi sono tanti, ma il messaggio è uno.
La strada del vero successo e della vera felicità dipenderà molto da quali amici si scelgono. È un principio da cui non è possibile scappare.
Pensaci seriamente.
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martedì 11 gennaio 2011
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