martedì 27 aprile 2010

Perché non ci capiamo?

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Io gli voglio tanto bene


“Come posso fare capire a mio marito che lo stimo, lo apprezzo, lo amo e che desidero ricevere da lui parole di amore e segni di tenerezza?”

Il mio post della settimana scorsa ha “svegliato” l’interesse di diverse donne, per sapere perché il loro marito non dice loro mai “Ti amo” (se non l’hai letto, puoi leggerlo subito, cliccando qui).

Il fatto è che, secondo gli studiosi dei rapporti nel matrimonio, vi sono diverse “lingue” con cui si può esprimere l’amore al proprio coniuge, ma, purtroppo, sono spesso ignorate e questa mancanza complica moltissimo la comprensione fra gli sposi nella vita quotidiana matrimoniale.

Dio ci ha creati come esseri incompleti (anche nei giorni migliori) e questa incompletezza esisteva già prima della caduta nel peccato. Per questo motivo, Dio ha detto: “Non è bene che l’uomo (Adamo) sia solo” .

Abbiamo tutti bisogno costantemente non solo della presenza e della comunicazione con un’altra persona, ma di un flusso continuo, come la corrente elettrica, che ci stimola, ci conferma, ci trasmette fiducia, tranquillità, speranza e, in una sola parola, amore.

Tu trasmetti continuamente a tuo marito una conferma del tuo amore? Tu, marito, trasmetti continuamente a tua moglie una conferma del tuo amore?

La risposta inevitabile è “No, non trasmetto continuamente una conferma del mio amore”. No, perché, a volte, è vero, sei stanca/stanco, preoccupata/preoccupato, presa/ preso da altri impegni. Nulla di strano. Ma, allora, quanto è importante che tu trasmetta, quando è possibile, nella giornata, messaggi così potenti che continuino a creare un senso del calore del tuo amore anche quando non sei presente.

Uno dei segni più forti, che un marito può dare alla moglie, non gli costa nulla, non gli prende più di 30 secondi e vale mille dollari. È un forte abbraccio, un bacio e le parole: “Ti voglio bene”, possibilmente prima di uscire di casa. È un messaggio che manda una corrente elettrica che continua a fare effetto per almeno otto ore (se non avete litigato proprio cinque minuti prima).

E come si fa a ritrasmettere la stessa carica elettrica a tuo marito? Non costa nulla, prende solo 40 secondi e vale duemila dollari. Lo stringi forte, gli dai un bel bacio e gli dici: “Non sai quanto mi sembri forte quando mi baci. Mi manchi tutto il tempo che sei fuori!”

“È tutto lì?” mi domandi. Beh, quasi.

Cioè, è tutto lì se quei 30-40 secondi riflettono più o meno bene il tipo di atmosfera che cercate di creare e mantenere anche in altri momenti in cui siete insieme. Non dico che è l’atmosfera in cui vivete “sempre”, perché non siamo ancora già pronti per il cielo e possiamo sempre imparare di più.

In quel breve saluto mattutino, avete tutti e due usato un “linguaggio” importante, il linguaggio che l’altro capisce. Vi siete procurati un piacere reciproco, che, se praticato nel tempo, vi porterà sempre più vicini e vi farà imparare (e godere) sempre più la lingua che parla l’altro.

Anzi, la settimana prossima vi spiegherò proprio come quella lingua funziona, sia per l’uomo sia per la donna. È un tesoro che il Signore ha creato per rallegrare la nostra vita insieme.
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