martedì 6 aprile 2010

Hai perso la fiducia?

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Sono pochi a cui puoi credere

A chi credere? È una domanda a cui rispondere diventa sempre più difficile.

In America, un’indagine che confronta, ogni dieci anni, il livello di fiducia della gente comune nelle istituzioni, registra un crollo generale.

I capi delle grandi industrie, i membri del Congresso, i finanzieri, gli atleti, la Chiesa cattolica, tutti hanno perso una parte importante della loro credibilità secondo ciò che dice la persona comune. La gente pensa che tutti si siano rivelati o corrotti o incompetenti o che abbiano tutti e due questi difetti.

Non mi sorprenderei se un’indagine simile, fatta in Italia, rivelasse la stessa perdita di fiducia nelle istituzioni che, una volta, sembravano capaci di guidare la società verso mete più alte, un benessere condiviso da tutti, un’istruzione pubblica disponibile a tutti, un lavoro per tutti, un più alto livello nella collaborazione per raggiungere progressi nella scienza, nella medicina, nell’uso del tempo libero, nella longevità vissuta in buona salute.

Oggi non si sente parlare che di scandali che riguardano ogni professione, ogni tipo di persona. Le chiese non aiutano più a scoprire la verità né a vivere più moralmente. Gli atleti si drogano, i chimici ci avvelenano, gli educatori ci incretiniscono, il benessere distrugge la famiglia, i religiosi insieme con gli psicologi ci offrono il paradiso della soddisfazione di nostri desideri e bisogni, mentre loro stessi si dimostrano inaffidabili e insoddisfatti.

Due domande se le pongono le persone serie:

1) È sempre stato così, o sta succedendo qualcosa di brutto nel mondo?

2) È vero che tutti, o la maggioranza, sono così o ci sono anche delle felici eccezioni?

Ricordo mia suocera, nata nell’800, moglie di un colonnello, quando gli ufficiali erano rispettati da tutti. Quanto si meravigliava e si scandalizzava (e un po’ si arrabbiava con chi osasse dare certe notizie ”ignobili”), quando sentiva alla TV di qualche ufficiale delle forze armate che era accusato di corruzione.

La sua reazione dimostra che NON è sempre stato così com’è oggi, che ognuno, dal capo dello stato al bidello della scuola elementare, è accusato di ogni possibile crimine e nefandezza.

A mio parere, qualcosa di brutto e di spaventevole sta succedendo nel mondo. Gli uomini (e le donne) sono diventati più sfacciati, più aperti nei loro comportamenti immorali e disgustosi, più spaventosamente mancanti di una coscienza funzionante.

E le eccezioni ci sono? Non vorrei eccedere in bontà, ma io credo di sì. Esistono ancora delle persone che hanno il desiderio e l’intenzione sincera di vivere correttamente.

Come è possibile andare contro corrente, a scuola, al lavoro, in famiglia, nella società, anche se bisogna passare per stupidi, fissati, smidollati e, perfino, pervertiti?

Non è facile. Non è “normale”. Non è qualcosa che avviene solo perché alcuni sono “buoni”. Non è il risultato di un “lavaggio di cervello”.

Bisogna avere delle forti convinzioni. Bisogna avere un metro con cui distinguere il bene dal male, il lecito dall’illecito, ciò che è saggio da ciò che è stupido.

Credere solo che esista il bene e che sia giusto farlo non basta.

Ci vuole ciò che io chiamo “una marcia in più”. Una forza più grande della tua, una convinzione più solida della tua, un coraggio più tosto del tuo. Se non ce l’hai, sei fuori controllo, sei soltanto uno della massa, un robot che gira su se stesso.

Dio può darti la marcia in più. Anzi, può essere Lui la forza, la sorgente, l’origine, la luce che ti permette di fare ed essere ciò che gli altri non sanno fare.

Quando Dio entra nella tua vita, poi, agisce dal di dentro, le tue possibilità cambiano, ed anche il tuo coraggio, le tue convinzioni.

Tu diventi, come disse Gesù, una luce accesa in una camera buia, una lampada posta in alto per dare luce a chiunque cammina nelle tenebre. Non risplendi con la tua propria luce, ma rifletti la luce di Gesù, la luce del mondo.

Cosa devi fare per vivere così? Lo spiego nel mio blog dal titolo: “VEDERCI CHIARO”. Clicca qui per leggerlo.

2 commenti:

  1. caro fratello, ti ringrazio per i tuoi articoli edificanti che leggo sempre con grande attenzione.

    che Dio ti benedica!


    Giona

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  2. Grazie del tuo commento. Una parola amica è sempre ben venuta e apprezzata.
    La speranza, anzi la certezza, sono sentimenti ancora possibili.

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