martedì 13 aprile 2010

La guerra in casa

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Un vecchio guaio rovina il mondo

La bambina di quattro anni e sua madre erano arrivate quasi alla guerra. Stavano l’una davanti all’altra, le facce rosse, guardandosi negli occhi con un’aria di sfida.

“Ubbidisci!”

“No, ubbidisci tu!”

“No, sei tu che devi ubbidire a me e basta!”

“E perché ti dovrei ubbidire?”

“Perché tu sei mia madre e qui comando io!”

Era una di quelle battaglie che succedono tutti i giorni. In questo mondo, oramai, sono i bambini che comandano e le mamme che devono ubbidire.

“Ubbidire”, che brutta parola. Sono secoli che alcuni comandano, cercano di comandare, credono di comandare. E gli altri ubbidiscono, fingono di ubbidire o rifiutano di ubbidire.

I bambini rifiutano di ubbidire, i ragazzi rifiutano di ubbidire, i giovani rifiutano di ubbidire, gli operai e gli impiegati rifiutano di ubbidire, i mariti e le mogli rifiutano di ubbidire. Rifiutano di ubbidire tutti!

Ma lo sai dov’è cominciata questa battaglia? Quando Adamo ed Eva hanno disubbidito a Dio. O addirittura quando Lucifero ha rifiutato di sottomettersi a suo Creatore.

E, stranamente, l’esempio perfetto di ubbidienza non è un essere umano, ma Dio stesso. Sì, proprio Dio. Gesù Cristo, che era Dio incarnato come uomo, disse: “Io sono venuto per fare la volontà di mio Padre, che mi ha mandato.”

E tu ed io? Ubbidiamo? Ci dispiace dovere ubbidire? Evitiamo di ubbidire? Anche a Dio?

La scelta è molto chiara. Chi sceglie di non ubbidire, cioè disubbidisce a chi ha il diritto di comandare sulla sua vita, ovviamente segue sulle tracce di Satana. Chi sceglie di ubbidire, anche quando gli costa qualcosa, (a Gesù è costato sputi in faccia, maltrattamenti, la morte di un criminale), chi sceglie di ubbidire, ubbidire secondo gli insegnamenti biblici, dico, dimostra che ha in sé lo spirito di Cristo.

Una cosa buffa del mondo in cui viviamo, comunque, è che perfino le persono che, secondo il piano di Dio, avrebbero non solo il diritto di comandare, ma anche il dovere di comandare, preferiscono spesso a rinunciare.

Ovviamente, Dio non ha nominato comandanti assoluti, perché l’essere umano fa troppo presto a manipolare le cose per portare l’acqua al proprio mulino.

Però, un mondo in cui nessuno comanda, nessuno dice che esiste la legge, e nessuno fa capire e rispettare la legge, è il caos. È proprio quel caos in cui rischiamo di vivere.

Scommetto che tu conosci almeno cinque genitori che non pretendono l’ubbidienza dai loro figli. Scommetto che conosci cinque coppie in cui si litiga costantemente perché né marito né moglie hanno nessuna intenzione di cedere all’altro.

Scommetto che tu conosci cinque chiese in cui gli anziani non insistono sulla sottomissione alla legge di Dio perché hanno troppi scheletri (disubbidienze) che tengono nascoste nel loro ripostiglio.

Scommetto che tu conosci i nomi di cinque politici che sono sotto processo perché non hanno ubbidito alle leggi che dovrebbero fare rispettare. E, forse, per ogni cinque sotto processo ce ne sono cinquanta altri che non sono stati ancora scoperti.

Allora, domandiamoci sinceramente: come possiamo vivere felicemente in un mondo basato sulla disubbidienza, la ribellione, l’assenza di principi e leggi a cui la gente si sottomette?

Com’è possibile vivere in famiglie felici quando i figli sono in lite con i genitori, perché non vogliono ubbidire, e i coniugi sono sempre in lite perché accusano l’altro di abuso dei propri diritti?

Dio disse (in una rivelazione al profeta Isaia): “Se siete disposti a ubbidire, mangerete i frutti migliori del paese; ma se rifiutate e siete ribelli, sarete divorati dalla spada” (Isaia 1:19,20).

Tu (ed io) siamo “disposti” (pronti, disponibili, intenzionati) a “ubbidire”?

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