martedì 4 maggio 2010

Ecco il linguaggio che serve

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Io ti amo

L’amore è come una gomma d’auto gonfiata al punto giusto. Porta dei grandi pesi e dev’essere sempre curata e protetta.

Per esempio, è molto facile che le gomme perdano un po’ di aria mentre la macchina cammina. Si sgonfiano. È normale, ma bisogna intervenire per metterle a posto.

Tutti i libri d’istruzioni per l’uso delle macchine dicono che le gomme devono essere mantenute ad una certa pressione di gonfiatura per funzionare al meglio. E, al di sotto di una certa pressione, sono pericolose.

Il tuo amore non va da nessuna parte se non ti occupi di controllare la sua gonfiatura e se non rimedi subito quando vedi che c’è qualche problema.

Secondo questo esempio, che sto usando per spiegarmi, l’aria che mantiene le ruote del tuo matrimonio nelle condizioni migliori è la comunicazione, una comunicazione che manda un messaggio positivo, che tuo marito, o moglie, può capire perfettamente.

Quando questo flusso di messaggi positivi si rallenta, il matrimonio può soffrire fino a diventare motivo di dolore anziché di gioia.

Questi messaggi, più saranno costanti, comprensibili, e fatti bene, e migliore sarà la salute del tuo matrimonio.

Quale forza ti stimola nel mandare questi messaggi? Il tuo amore. Quali contenuti hanno questi messaggi? L’amore. Cosa succede quando questi messaggi arrivano e sono compresi? L’amore dell’altro, e anche il tuo, ricevono una bella spinta di soddisfazione e di gioia.

Per comunicare l’amore ci sono diversi linguaggi, ma fermiamoci al primo, che tutti sono capaci di usare con grandi risultati: proprio quello delle parole.

Alcune parole, o frasi, sono addirittura velenose e vanno evitate sempre e a qualsiasi costo: possono essere divise in due categorie: critiche e lamenti.

Tu potresti pensare che hai dei motivi validi per fare le une e gli altri. Una persona intelligente e informata dalla Bibbia deve imparare a non adoperare MAI critiche e lamenti. Per il bene del matrimonio, sarebbe più utile tagliarti la lingua, quando ti viene in mente di esprimere una “bella e meritata” critica.

Sfortunatamente, una critica NON migliora MAI una situazione. L’apostolo Paolo ha scritto: “Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca”. Molto chiaro, mi pare. La parola “cattiva”, nel testo originale, significa “puzzolente e putrefatta”. È proprio una “dieta” che non piace a nessuna moglie né a nessun marito. Ci puoi contare.

Ma quali parole sono profumate, piacevoli, utili IN OGNI OCCASIONE? Paolo ha completato la frase citata più sopra dicendo: “Se ne avete qualcuna buona (una parola che esprime benevolenza, amore, apprezzamento, per esempio, un bel complimento), che edifica (che costruisce invece di demolire) secondo il bisogno (secondo il bisogno dell’altro, che deve essere incoraggiato, apprezzato, forse calmato), ditela affinché conferisca grazia a chi l’ascolta” – Efesini 4:29.

Una tua parola di critica o di lamento può contribuire a sgonfiare l’amore in un matrimonio che già è in sofferenza.

Mentre la parola giusta può risollevare una situazione che ha proprio un grande bisogno di aiuto.

“Ma, perché devo cercare di mettere io una parola buona, per rigonfiare le ruote, quando sono proprio io che ne ho bisogno?”

Scusami, ma si tratta di una domanda sciocca. Gesù ha detto chiaramente che tu devi fare all’altro ciò che vorresti che fosse fatto a te.

Ti lascio con un compito estremamente difficile e estremamente importante. La prossima volta, ti darò dei begli esempi di come usare le tue parole per migliorare i tuoi rapporti con tutti.
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