martedì 8 dicembre 2009

I CRISTIANI SONO TUTTI UGUALI

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Ma forse no! Ed è un disastro

Molte volte, quando i credenti si trovano insieme in grandi incontri, hanno la sensazione di essere quasi usciti dal mondo per ritrovarsi in cielo, alla presenza del Signore.

Quando rimettono i piedi per terra, a casa loro, scoprono che esistono ancora differenze e dissidi fra loro, come sempre. O che si tratti delle differenze fra le diverse chiese, le sette e le organizzazioni religiose. O he si tratti, purtroppo, soltanto di scontri e antipatie nella loro piccola chiesa locale, l’accordo non si trova.

Eppure, come si ricorda spesso, e particolarmente quando tutti i cristiani sono di buon umore durante le feste di fine anno, Gesù aveva davvero pregato “che siano tutti uno”. Si tratta di una preghiera sua, forse l’unica, che non è stata esaudita?

Ora, nel ventunesimo secolo, le chiese cristiane sono piombate in tempi difficili. Sono pochi quelli che le seguono ancora con sincero fervore, e tanti che si professano cristiani senza sapere veramente cosa voglia dire.

Cattolici, protestanti, evangelici si ripiegano sul fatto che Gesù ha insegnato che bisogna amare tutti, perfino i nemici e che, in fondo, tutti ci riconosceranno come cristiani non tanto dalla nostra dottrina né della nostra fedeltà alle pratiche religiose, ma dall’amore che abbiamo gli uni per gli altri. Basta lasciare da parte tutte le differenze inutili, le tradizioni, i dogmi, i sacramenti e le scomuniche storiche per abbracciarci e tuffarci tutti insieme nell’oceano dell’amore.

Sembra facile, ma non lo è! Infatti, alcuni cristiani sono attaccati alle loro dottrine, altri pensano che certe usanze, come il battesimo e la cena del Signore, non si dovrebbero buttare alle ortiche con tanto entusiasmo.

Da una parte, alcuni, pure non intendendo salvare nulla del cristianesimo storico per loro stessi, sono pronti, comunque, a lasciare in pace quelli che ancora ci credono, e bonariamente riconoscere che sono, in qualche modo, ammirevoli per la loro sincerità.

Altri, invece, considerano l’attaccamento di questi “fedeli” a cose antiche una manifestazione di ostinato oscurantismo e giudicano il loro tentativo di tenersi separati da chi ha già abbandonato le cose vecchie, come un’atteggiamento antisociale e pericoloso per la pace nazionale e mondiale.

Ma basta saperne anche solo un po’ sulle religioni, sulle dottrine e le usanze dei diversi movimenti e sulle chiese cristiane per rendersi conto che esistono fra loro delle differenze abissali. Alcuni credono che la Bibbia sia senza errori, altri che sia piena di leggende e incongruenze.

Alcuni credono che Gesù sia Dio e altri che Lui stesso non l’ha neppure mai pensato, ma che altri, forse lo stesso Paolo, lo hanno interpretato male.

Alcuni credono che Dio abbia basato la salvezza dell’uomo, che si era e si è ribellato a Lui, sulla morte e la risurrezione di Gesù. Altri che Gesù è morto solo per dimostrare fino a quale punto bisogna amare il prossimo, ma che la sua morte non abbia avuto niente a che fare con la salvezza di altri uomini.

Alcuni credono che il Papa, circondato e sostenuto dal vescovi, interpreti fedelmente e infallibilmente la Bibbia. Altri credono che il Papa sia solo un uomo che esprime le sue idee e basta.

Allora, a questo punto è logico e necessario domandarsi se sarà mai possibile che le religioni possano vivere in pace e addirittura unirsi in un’unica religione universale.

Citerò altre parole di Gesù, la prossima volta, che potranno aiutarci ad avvicinarci alla verita.

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