martedì 3 novembre 2009

SERVA, SCHIAVA… O? — 3

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Un pericolo al femminile

Quando il marito considera sua moglie o serva o schiava, il matrimonio sarà più guerra che guarigione. Ma anche la moglie può sbagliare e rovinare tutto.

Questo è il caso in cui la moglie non è né serva né schiava, ma….. sciocca!

Un proverbio del saggio Salomone dice: “La donna savia edifica la sua casa, ma la stolta l’abbatte con le proprie mani”.

Purtroppo, la donna stolta non sa né quando è saggio parlare né quando è essenziale stare zitta. Il grande re e saggio Salomone ha anche detto: “Un gocciolar continuo in giorno di gran pioggia e una donna rissosa sone cose che si somigliano”.

Continuare a parlare, o per insistere che si ha ragione o per insistere che l’altro ha torto, è una follia che costa cara, perché rende impossibile trovare la via della pace. Purtroppo, le parole servono per non solo per lodare, esprimere simpatia, incoraggiare o perdonare ma anche per stancare, separare e seppellire una relazione.

L’abitudine di volere uscire vincitrice da una lite, dicendo “l’ultima parola”, cioè facendo la battuta che chiude una conversazione (magari con un po’ di malizia o di orgoglio) non ha mai portato bene a nessuno. È spesso un tentativo vigliacco di fare finta di avere avuto ragione nonostante la chiara evidenza del contrario.

Molte mogli si sentono incomprese, poco apprezzate, trascurate o offese, e tentano di riguadagnare la superiorità ripetendo all’infinito le stesse critiche offensive del marito. Tipo: “Tu mangi sempre troppo!” “Non mi aiuti mai!” “Perché non ti occupi tu un po’ dei bambini?” “Tu dai sempre ragione a tua mamma quando mi critica!”.

Sembra impossibile credere che queste donne pensino di ottenere l’affetto e la stima dei loro mariti criticandoli. Non esiste e non è mai esistito un marito che sia stato attirato ad amare di più sua moglie ascoltando le sue critiche (magari, anche giuste!).

Queste sono, come disse Salomone, “un gocciolare continuo in giorno di gran pioggia”, un rumore noioso che gli uomini cercano di ignorare e a cui sfuggire.

Infatti, “la stolta abbatte (la sua casa) con le proprie mani”.

La donna savia, invece, userà la sua intuizione, il suo desiderio di mostrare il suo amore per suo marito ed essere amata da lui, per sviluppare un’atmosfera di comprensione e di amore nell’accogliere suo marito, nel domandargli della sua giornata (e cambiando argomento, se lui non ne vuol parlare!). Lo ringrazierà o lo loderà per qualsiasi pensiero o azione che lei può interpretare come un segno della sua attenzione verso di lei, per ciò che le interessa o le serve.

Nessuno, né marito né moglie, deve pensare che lo stato attuale del loro matrimono, o del loro amore, sia fissato per sempre. Difatti, la realtà più ovvia nella vita è che niente rimane fermo o statico: tutto cambia, tutto si trasforma. Così è anche nel matrimonio: ciò che esso è oggi assolutamente NON è ciò che sarà domani. Infatti, peggiorerà o migliorerà. Quale sarà la differenza?

“La donna savia edifica la sua casa…” disse Salomone. Disse pure: “La risposta dolce calma il furore, ma la parola dura eccita l’ira”.

La scelta è tua.

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