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Quante riflessioni inutili
Paura di morire. Tante domande. Perché si muore? Cosa succede dopo la morte?
Poco prima della sua morte, Gesù si era incontrato con i suoi discepoli per mangiare la cena della Pasqua.
E Gesù disse loro, dopo avere annunziato la sua morte imminente: “Il vostro cuore non sia turbato”. Egli vedeva chiaramente sulle loro facce e sentiva nel tono della loro voce, la paura. Ma, davanti alla morte, tutti hanno paura. Soffrirò tanto? Dove si va quando si muore? Merito la grazia di Dio o la punizione?
È una bella esortazione mista a rimprovero: “Non siate turbati!” Ma sembra poco realistica, poco adatta.
L’ansia, il turbamento sono più che giustificati. Come si può vincerli?
Gesù aggiunse: “Credete in Dio; credete anche in me”. Certo, davanti ad una realtà così spaventevole, ci vuole pure la fede. Ma tu pensi: io vorrei anche capirci qualcosa. Non è sbagliato rispondere a domande sincere e basilari, proponendo, al posto della ragione, la fede?
La verità è questa: la realtà della morte, non solo del corpo, ma anche della personalità, è così vasta che la tua mente non arriverebbe mai a comprenderla. Potresti pensarci 24 ore al giorno, leggere migliaia di libri e non venirne mai a capo. La scienza, la logica, la ragione non bastano. E non sono neanche l’unico mezzo per conoscere e comprendere la verità.
La morte è uno di quegli argomenti che gli uomini hanno meditato e discusso da milenni e non sono arrivati ancora a capire. Anzi, se non arrivi ad affidarti alla fede, non la capirai mai. Credere non è, comunque, rinunziare alla logica e alla mente.
È piuttosto, il riconoscere che vi sono certi tipi di verità che possono essere esaminate e provate scientificamente, e altri tipi di verità che, quando affermate e spiegate da qualcuno che le comprende, debbono essere riconosciute e accettate soltanto per fede.
Per noi, che non abbiamo ora né coscienza né conoscenza della nostra esistenza prima della nascita e dopo la morte, queste realtà ci devono essere spiegate da qualcuno che ha una conoscenza non limitata alle realtà fisiche o materiali. E queste verità si comprendono soltanto per fede.
Sono esattamente questi tipi di verità che Gesù ha messo davanti agli apostoli in quel momento. Verità che non si possono investigare scientificamente, ma che non sono per questo motivo affatto meno reali né meno certe.
“Mio Padre vive in una casa così grande che ha posto per tutti quelli che verranno ad abitare con noi. Ma io devo ancora partecipare alla sua preparazione. Perciò, fra poco vi lascerò, ma non preoccupatevi, perché io certamente ritornerò per portare ognuno di voi nella casa celeste dove vivremo per sempre senza più sofferenze, malattie o morte.”
A te, che leggi, questo sembra un racconto fittizio come quello di Pinocchio o di Cenerentola? Da un lato lo è! Perché non puoi chiedere né ricevere delle prove scientifiche che si tratti di verità. Ma, da un altro lato, è molto convincente logicamente. Perché? Perché la logica stessa ti insegna che non puoi vedere né misurare ciò che Dio ha creato in un altro mondo. Quel mondo è vero quanto la sedia su cui sei seduto, o la forchetta che usi per mangiare, ma queste sono cose di questo mondo, e nessuna logica può dimostrare o provare che non esistono altri mondi, altre realtà che per te sono ora invisibili, ma che potrai vedere e sperimentare nel futuro, come Gesù ha promesso.
Ed è per questo che Gesù disse agli apostoli e che dice a te: “Pensi alla morte, ma non la comprendi? Ti spaventa perché fa parte dell’ignoto? «Il tuo cuore non sia turbato»”. Egli controlla tutto e non c’è nulla da temere, se tu sei pronto ad andare da Lui quando ti chiama.
Come esserne pronto? Lo descriverò la prossima volta.
martedì 10 novembre 2009
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