mercoledì 3 giugno 2009

Perplessità davanti al matrimonio

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Come si può sapere se è vero amore?

Nell’ultimo blog ti ho avvertito: se stai per sposarti soltanto perché sei innamorato, scappa finché c’è tempo! (Se non l’hai letto, faresti bene a farlo prima di continuare con questo).

D’altra parte, bisogna essere onesti. Senza qualche tipo di attrazione “magica” verso un’altra persona, come fai a pensare a sposarla? Credo personalmente che spesso l’attrazione per un’ altra persona, anche per un motivo non spiegabile, possa essere il primo passo, nel piano di Dio, verso un vero amore.

Ma l’amore biblico è qualcosa di tosto. Forte, permanente, indistruttibile. “L’amore è forte come la morte” scrisse il savio Salomone (Cantico dei cantici 8:6). Quando ti ha preso per la gola, non ti lascia andare più. Perciò non assomiglia per niente all’innamoramento.

Prima di permettere che un semplice innamoramento ti spinga ad un impegno serio come il matrimonio, bisogna osservare con occhi freddi e mano ferma la verità.

Siete tutti e due abbastanza maturi per avere stabilito, ognuno per conto proprio, quale sia la vostra meta più importante nella vita? Se avete la stessa meta, avete anche una buona base su cui costruire l’amore. Ovviamente, se tu sei credente, la base perfetta è il desiderio di fare la volontà di Dio sopra ogni altra cosa. Ciò vorrebbe dire che non sei ancora un adolescente che pensa una cosa oggi e un’altra domani (ci sono anche persone di trenta anni che pensano ancora da adolescente!).

Una buona meta vale soltanto quando hai capito e scelto i metodi onesti e giusti per arrivarci. Non si raggiunge nessuna meta di valore senza sudare, pianificare e sapere aspettare. E, ovviamente, per il credente, i metodi per arrivarci devono essere sempre sottoposti al vaglio della Parola di Dio.

Di solito, i metodi appropriati per avviarsi verso la vita che Dio ha preparata per noi sono:
1) L’applicazione seria e sistematica agli studi fino a raggiungere il livello che ci siamo proposti.
2) L’impegno serio e costruttivo in un lavoro in cui puoi usare i tuoi doni e i tuoi studi e puoi mettere via una somma consistente per le spese del matrimonio e per mettere su casa.
3) La frequenza fedele alle riunioni della propria chiesa e l’impegno in qualche servizio per aiutare altri sia spiritualmente che praticamente.

Siete tutti e due veramente disciplinati e sottomessi a Dio nello studio, nel lavoro, nel mangiare, negli orari e l’uso del vostro tempo e nei vostri rapporti?

La persona che tu credi essere il giusto compagno per la vita è cortese, gentile, altruista? Parla spesso male di altri o ne parla bene? È uno che critica tutti? Si lamenta, si atteggia a vittima, è un sognatore? Mente o sei sicuro che puoi credere sempre a ciò che dice?

I tuoi amici parlano bene di questa persona? Lo fanno anche i suoi amici? I giovani della chiesa? Gli anziani? I tuoi genitori?

È una persona che tu ammiri per come si presenta, come si veste, come parla, come ti tratta?

Il vero amore, cioè il desiderio e la volontà di vivere per tutta la vita con quella persona, onorarla, curarla, sottomettendo i tuoi desideri e bisogni ai suoi, non è un incidente di percorso, ma una scelta consapevole, un impegno solenne e onesto. Tutte le domande elencate sopra sono la trama essenziale attraverso la quale devi decidere se puoi e vuoi amare quella persona o no.

L’amore a prima vista, l’amore che assomiglia ad un lampo a ciel sereno, l’amore che colpisce con un solo sguardo di intesa, son tutti miti. Anzi, miti pericolosi.

Pericolosi perché il crollo di un amore romantico, effimero, poetico e accecante può distruggere tutta la vita. Il divorzio non è una facile via d’uscita, ma una sconfitta da cui non ci si rimette pienamente in una vita intera.
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