martedì 9 giugno 2009

Il Presidente Obama al Cairo

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Ci credi alla pace universale?

Il “discorso al mondo arabo”, che il Presidente degli Stati Uniti ha pronunziato all’Università del Cairo il 4 giugno, ha suscitato grandi speranze in alcuni, ha fatto arrabbiare altri, ma a me ha confermato la confusione che esiste nella gente “per bene”.

È evidente che egli si sentiva in dovere di dimostrare, come si dice, un’“apertura” al mondo arabo e musulmano, seminando lodi del loro passato, delle loro capacità, della loro religione e di quant’altro. Ha sottolineato il fatto che lui è “Cristiano”, ma che suo padre era musulmano (grande applauso di pubblico).

Come il Papa, anche Obama ha sottolineato l’importanza del fatto che l’islamismo, il giudaismo e il cristianesimo sono le tre grandi religioni monoteistiche. Ma il fatto che tutti e tre affermano che esiste un solo dio (monoteismo) non significa nulla se non si può dimostrare che tutte e tre le religioni affermano non solo che esiste un unico dio, ma che tutte e tre adorano lo stesso Dio. Su questo punto si sorvola, perché poche persone sono interessate al problema fino al punto di andare a scoprire come queste tre religioni definiscono il dio che adorano.

Né l’islamismo né l’ebraismo affermano che Dio ha un figlio, anzi lo negano con tutta la loro forza. Ma il cristianesimo non esisterebbe senza credere che Gesù è sia Figlio di Dio sia Dio stesso. Per l’islamismo e l’ebraismo questa è bestemmia e eresia. Eppure, Gesù ha detto: “Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato” (Vangelo di Giovanni 5:23) e “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Vangelo di Giovanni 14:6).

Perciò, qui cade uno dei “ponti” che Obama ha voluto gettare verso l’altra sponda.

E sebbene Obama abbia potuto salutare l’uditorio e il mondo arabo con un saluto nella loro lingua, e abbia potuto citare alcune frasi dal Corano stesso, un altro suo “ponte” è stato molto debole. Ha detto che la religione musulmana è una religione di pace e di tolleranza, e ha detto che il Corano condanna l’uccisione dell’innocente (altri applausi). Ma ha omesso di dire che il Corano non dimostra una perfetta coerenza nelle sue proclamazioni. È vero che condanna l’uccisione dell’innocente, ma è altrettanto vero che afferma che Allah premierà chi uccide gli infedeli e che le guerre e gli stermini per guadagnare il favore di Allah sono una parte della storia musulmana di cui vanno fieri.

Non c’è dubbio che questo tipo di appello religioso alla pace e alla tolleranza fra i popoli sia uno dei temi dei grandi discorsi dei nostri tempi. Fa sentire tutti bene e virtuosi, ma è un appello basato soltanto sulla superficiale conoscenza delle diverse religioni o sulla convinzione che le particolari dottrine che le religioni insegnano non hanno, in fondo, molta importanza. Per raggiungere lo scopo, le dottrine si possono smussare o abbandonare.

Dico tutto questo non per dire che desidero che i musulmani, gli ebrei e i cristiani più fedeli alla loro religione debbano ammazzarsi. Dico soltanto che l’appello alle religioni è un’appello fasullo. Più demogogia che conoscenza.

Ovviamente, un appello all’umanità, al bisogno, in un mondo armato di bombe atomiche, di smetterla di ammazzarsi a vicenda, non è affatto sbagliato. Dovrebbe essere logico capire che finora la storia umana ha insegnato che quando gli uomini, le nazioni, le tribù, le ideologie ammassano le armi sempre più potenti, finiscono, poi, per usarle.

È vero che, se tutti i popoli seguissero l’insegnamento biblico di amare il prossimo, e perfino il proprio nemico, le guerre dovrebbero finire. Anche senza l’intervento dell’ONU o di trattati di pace.

Ma le profezie bibliche e gli insegnamenti biblici sul peccato dell’uomo non permettono molto ottimismo su questo fronte. Come disse un altro presidente americano, Teddy Roosevelt, più di un secolo fa, è prudente lavorare per la pace e tenere in mano un forte bastone.
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1 commento:

  1. E' ovvio che l'uomo cerchi in tutti i modi di raggiungere la pace.Sappiamo che la vera pace la dona il Signore.Quando l'uomo vive nel peccato,il
    conflitto tra lui e la vera pace produrrà guerra.E' inevitabile.E' Gesù cche dona la vera pace:pace nei cuori e armonizzazione con la volontà del Signore.Paolo 1 Tess.5 spiega mirabilmente il problema.Quando diranno pace e sicurezza,allora una rovina improvvisa verrà loro addosso,come le doglie alla donna incinta,e non scamperanno.Se l'uomo non smette di porre attenzione ai programmi dell'uomo,escludendo il
    pensiero e la volontà di Dio,per lui non vi sarà l'aurora di un nuovo giorno.

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