mercoledì 22 giugno 2011

Un albero che non può morire


È ora che tu lo conosca

L’uomo “beato” di cui ha scritto il re Davide nel bellissimo primo salmo, si è paragonato ad un albero, che era senz’altro un “sempreverde”, un bellissimo albero che non perdeva mai i suoi aghi e non diventava nudo e secco nei tempi difficili.  Proprio quando tutti gli altri alberi perdono il loro fogliame, queste piante meravigliose rimangono verdi e si stagliano alte e nette contro il cielo, dignitose e sane, anche se coperte da una coltre di neve.

Purtroppo, le tempeste si abbattono su ogni paese e in ogni clima.  A volte, anche gli alberi più grandi non riescono a resistere e cadono a terra con un tonfo forte e sordo.

E tu, ed io, possiamo dire che assomigliamo ad un albero sempreverde?  O siamo, purtroppo, conosciuti per i nostri alti e bassi, per i nostri crolli nei momenti difficili?  Crolli di nervi o, peggio, crolli di fede.  O, peggio ancora, crolli morali, in cui ci comportiamo e parliamo come se non fossimo neanche credenti.
Il credente incostante, insicuro, costantemente afflitto, sconfitto, offeso, depresso, quale incoraggiamento può offrire a chi soffre o a chi ha sperimentato una forte prova o tentazione e prega che qualcuno lo possa comprendere e sostenere?  Forse tu hai fatto di queste esperienze o sei in mezzo a una battaglia spirituale in questo momento.

Questo salmo dimostra chiaramente che non esiste nessun uomo o donna così forte da potere affrontare i colpi e le tempeste della vita se è sostenuto unicamente dalla propria forza d’animo o dal suo carattere.  L’egoismo umano spinge tutti a dire, quando sono sotto stress, che sono forti e furbi e che sanno navigare nei problemi della vita senza chiedere aiuto a nessuno.  Ma, proprio allora, dimostrano la loro debolezza appoggiandosi a qualche stimolo distruttivo: mangiare troppo, bere troppo, usare droghe, giocare a soldi¸ abusare di medicine, perdersi nello sport, buttandosi nei  pericoli di sport estremi, ritirandosi nel proprio buco, o rendendosi ridicolo cercando di mettersi al centro dell’attenzione.

Da solo o da sola nessuno ce la fa e nessuno ce l’ha mai fatta.  Prima o poi la farsa si scopre e la finzione crolla.  Soltanto i veramente disperati continuano a negarlo e a far finta di niente.

Nel salmo di Davide, l’albero meraviglioso, che porta fiori e frutto, che non appassisce mai, trova la sua forza laddove le sue radici si nutrono e si rinfrescano nell’acqua della vita.  E quest’acqua che sostiene l’albero, proprio nei tempi difficili della tempesta o della siccità, è la conoscenza e la meditazione della Parola di Dio, quella linfa divina che esiste per trasformare la vita umana e provvedere il segreto della vittoria in ogni prova.

Non credere che soltanto chiamarti credente, o Cristiano, possa bastare per fare di te un albero “sempreverde”.  Non saranno il battesimo, il frequentare i culti, conoscere molti fatti riguardo alla fede, essere considerato una persona “a posto” a permetterti di portare del buon frutto e superare le difficoltà della vita.

Ogni persona, anche nata in una famiglia “cristiana” o in una “nazione cristiana”, scopre, prima o poi,  che ciò su cui poggiava le sue speranze non basta.  Le cose che gli sono state promesse in premio della sua vita corretta, morale o religiosa sono sempre insicure e effimere.

Dio vuol fare di te un albero carico di bellissimi frutti. Un “sempreverde”.  Se non lo hai ancora realizzato e hai bisogno di aiuto, la lettura e la meditazione della Bibbia potranno portarti a una fede salda e ad una vita nuova.  Ti manderemo molto volentieri e gratuitamente un vangelo se ce lo chiederai.  Ti consigliamo anche di visitare il blog “Vederci chiaro”, che spiega chiaramente cosa Dio vuole fare per te.
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