Un mistero incomprensibile
È sempre un errore irreparabile cadere dal sentiero che segue il crinale della montagna. Il crinale è quella linea immaginaria che corre lungo la cima di una montagna, o da una catena di montagne, da cui è possibile cadere o da una parte o dall’altra; se cadi o a destra o a sinistra cadrai ugualmente nel burrone, forse centinaia di metri più in basso.
È un po’ la stessa cosa quando pensi ad alcuni insegnamenti della Bibbia. Se cadi da una parte o dall’altra dalla giusta posizione corretta, ti troverai in un burrone pericoloso che si chiama “eresia”.
Purtroppo, seguendo la conversazione dell’ultimo post, sulla deità di Gesù Cristo, se cadi da una parte, volendo sostenere e dare importanza solo alla sua deità, cadrai nel burrone che nega la sua vera umanità. O, al contrario, se vedi chiaramente soltanto la sua umanità, cadrai nel burrone dell’altra eresia, che nega la sua deità.
E tanta gente ci è cascata. La maggior parte, purtroppo, crede soltanto all’umanità di Gesù, ma alcuni negano o hanno negato che Gesù fosse veramente un uomo, pensando così di “difendere” la sua deità.
Ma, per essere fedele alla rivelazione della Bibbia, bisogna credere a tutte e due le verità e tenerle sempre in un salutare equilibrio.
Molte delle verità descritte nei vangeli fanno capire la vera umanità di Gesù. Per prima cosa, è nato dopo una normale gestazione nel seno di Maria e tutti quelli che lo hanno visto nei primi anni di vita non hanno visto altro che un normalissimo bambino. L’evangelista Luca scrive di lui, quando aveva dodici anni: “Gesù cresceva in sapienza e statura, e in grazia dinanzi a Dio e agli uomini” (Luca 2:52).
Durante la sua vita adulta, si parla nei vangeli, fra l’altro, della sua fame, sete, stanchezza, sonno, lacrime e dolore. Chiunque lo guardava, vedeva solo un uomo. Per questo motivo, il racconto della gravidanza di Maria, la nascita di Gesù in una stalla, e la sua gentilezza e cura di altri da adulto sono racconti che tutti quelli che lo amano hanno piacere di sentire ripetere e di leggere molte volte.
E, difatti, se Gesù fosse stato soltanto Dio, non avrebbe molto in comune con noi mortali. Non avrebbe potuto simpatizzare con noi nei nostri dolori, delusioni e difficoltà umane. E, soprattuto, non avrebbe potuto soffrire e morire al nostro posto, per ottenere il nostro perdono e la nostra salvezza.
E, poi, se cadessimo dall’altra parte del crinale, e considerassimo Gesù soltanto un uomo, anche se eccezionalmente buono, la sua morte non avrebbe avuto altro valore per noi che quello di un esempio di bontà e sacrificio. Invece, solo come uomo/Dio, egli ha potuto morire per noi nella sua umanità e riscattarci dalla pena del peccato nell’infinita perfezione e santità della sua deità.
Solo Dio avrebbe potuto formulare un piano così perfetto e solo Dio incarnato lo poteva compiere perfettamente.
Gesù era perfettamente Dio e perfettamente uomo. Questo è il vero messaggio del Natale. Gesù è, per te, Salvatore e Signore? Se non lo è, non hai nulla di cui rallegrarti a Natale.
.
Ascolta il messaggio "Gesù è veramente uomo"
.
martedì 21 dicembre 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento