Cristiani e pagani
Sfortunamente, agli esseri umani piacciono le feste. I pagani ne hanno istituite a migliaia. Per onorare il sole, la luna, le stelle e un numero infinito di divinità.
Ma anche i religiosi non ne hanno fatte di meno. Buddisti, islamisti, cattolici, ortodossi, protestanti e tutti i seguaci di tutte le altre religioni hanno fatto le loro feste, spesso combattendo fra loro. Per esempio, fra le stesse chiese cristiane hanno litigato su quali siano da fare, quali da non fare e in quale data farle o non farle.
E così avanti, fino all’estremo di alcune delle nuove sette che le hanno vietate tutte, non solo quelle “pagane” e civili, ma anche quelle religiose! E, soprattutto, quelle religiose, perché hanno deciso che l’idea stessa di “festa” sia pagana. Non permettono neanche di festeggiare il proprio compleanno!
Come trovare la posizione giusta, se esiste?
Noi cristiani evangelici non sappiamo dove andare a cercare la risposta se non nella Bibbia. Non abbiamo altre autorità che possono decretare delle regole da parte di Dio.
L’Antico Testamento è il libro che racconta le origini e la fede degli Ebrei, insieme con le loro feste comandate. Comandate, badate, da Dio! Le discussioni dell’Antico Testamento non riguardano mai la questione se sia giusto o no osservare le feste. Per loro era giusto e obbligatorio osservare le feste stabilite da Dio, esattamente come era sbagliato e offensivo nei riguardi di Dio osservare le feste dei pagani.
Tutte le feste comandate da Dio per gli Ebrei esistevano per celebrare e ricordare i grandi interventi di Dio nella storia umana in loro favore. Onoravano le qualità di Dio, dell’unico Dio, Creatore, Sostenitore, Sovrano dell’universo e servivano per ricordarne al popolo Ebraico l’amore, la misericordia, la potenza che aveva esercitati in suo favore.
Ovviamente, tutte le feste dei pagani esistevano per onorare altre “forze”, avvenimenti o personaggi (esistenti o immaginari), che venivano onorati al posto dell’unico Dio, e, in realtà, disonorandolo. Perciò Dio vietava tutte le “feste” pagane e puniva chi le osservava.
Eccoci arrivati, dunque, alla domanda: “Quali feste è permesso, o comandato, ai credenti di osservare oggi?” E “quali delle feste osservate oggi sono pagane e da abbandonare?”
Pensaci. Ne riparleremo la settimana prossima.
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martedì 28 dicembre 2010
martedì 21 dicembre 2010
Gesù, uomo o Dio?
Un mistero incomprensibile
È sempre un errore irreparabile cadere dal sentiero che segue il crinale della montagna. Il crinale è quella linea immaginaria che corre lungo la cima di una montagna, o da una catena di montagne, da cui è possibile cadere o da una parte o dall’altra; se cadi o a destra o a sinistra cadrai ugualmente nel burrone, forse centinaia di metri più in basso.
È un po’ la stessa cosa quando pensi ad alcuni insegnamenti della Bibbia. Se cadi da una parte o dall’altra dalla giusta posizione corretta, ti troverai in un burrone pericoloso che si chiama “eresia”.
Purtroppo, seguendo la conversazione dell’ultimo post, sulla deità di Gesù Cristo, se cadi da una parte, volendo sostenere e dare importanza solo alla sua deità, cadrai nel burrone che nega la sua vera umanità. O, al contrario, se vedi chiaramente soltanto la sua umanità, cadrai nel burrone dell’altra eresia, che nega la sua deità.
E tanta gente ci è cascata. La maggior parte, purtroppo, crede soltanto all’umanità di Gesù, ma alcuni negano o hanno negato che Gesù fosse veramente un uomo, pensando così di “difendere” la sua deità.
Ma, per essere fedele alla rivelazione della Bibbia, bisogna credere a tutte e due le verità e tenerle sempre in un salutare equilibrio.
Molte delle verità descritte nei vangeli fanno capire la vera umanità di Gesù. Per prima cosa, è nato dopo una normale gestazione nel seno di Maria e tutti quelli che lo hanno visto nei primi anni di vita non hanno visto altro che un normalissimo bambino. L’evangelista Luca scrive di lui, quando aveva dodici anni: “Gesù cresceva in sapienza e statura, e in grazia dinanzi a Dio e agli uomini” (Luca 2:52).
Durante la sua vita adulta, si parla nei vangeli, fra l’altro, della sua fame, sete, stanchezza, sonno, lacrime e dolore. Chiunque lo guardava, vedeva solo un uomo. Per questo motivo, il racconto della gravidanza di Maria, la nascita di Gesù in una stalla, e la sua gentilezza e cura di altri da adulto sono racconti che tutti quelli che lo amano hanno piacere di sentire ripetere e di leggere molte volte.
E, difatti, se Gesù fosse stato soltanto Dio, non avrebbe molto in comune con noi mortali. Non avrebbe potuto simpatizzare con noi nei nostri dolori, delusioni e difficoltà umane. E, soprattuto, non avrebbe potuto soffrire e morire al nostro posto, per ottenere il nostro perdono e la nostra salvezza.
E, poi, se cadessimo dall’altra parte del crinale, e considerassimo Gesù soltanto un uomo, anche se eccezionalmente buono, la sua morte non avrebbe avuto altro valore per noi che quello di un esempio di bontà e sacrificio. Invece, solo come uomo/Dio, egli ha potuto morire per noi nella sua umanità e riscattarci dalla pena del peccato nell’infinita perfezione e santità della sua deità.
Solo Dio avrebbe potuto formulare un piano così perfetto e solo Dio incarnato lo poteva compiere perfettamente.
Gesù era perfettamente Dio e perfettamente uomo. Questo è il vero messaggio del Natale. Gesù è, per te, Salvatore e Signore? Se non lo è, non hai nulla di cui rallegrarti a Natale.
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Ascolta il messaggio "Gesù è veramente uomo"
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È sempre un errore irreparabile cadere dal sentiero che segue il crinale della montagna. Il crinale è quella linea immaginaria che corre lungo la cima di una montagna, o da una catena di montagne, da cui è possibile cadere o da una parte o dall’altra; se cadi o a destra o a sinistra cadrai ugualmente nel burrone, forse centinaia di metri più in basso.
È un po’ la stessa cosa quando pensi ad alcuni insegnamenti della Bibbia. Se cadi da una parte o dall’altra dalla giusta posizione corretta, ti troverai in un burrone pericoloso che si chiama “eresia”.
Purtroppo, seguendo la conversazione dell’ultimo post, sulla deità di Gesù Cristo, se cadi da una parte, volendo sostenere e dare importanza solo alla sua deità, cadrai nel burrone che nega la sua vera umanità. O, al contrario, se vedi chiaramente soltanto la sua umanità, cadrai nel burrone dell’altra eresia, che nega la sua deità.
E tanta gente ci è cascata. La maggior parte, purtroppo, crede soltanto all’umanità di Gesù, ma alcuni negano o hanno negato che Gesù fosse veramente un uomo, pensando così di “difendere” la sua deità.
Ma, per essere fedele alla rivelazione della Bibbia, bisogna credere a tutte e due le verità e tenerle sempre in un salutare equilibrio.
Molte delle verità descritte nei vangeli fanno capire la vera umanità di Gesù. Per prima cosa, è nato dopo una normale gestazione nel seno di Maria e tutti quelli che lo hanno visto nei primi anni di vita non hanno visto altro che un normalissimo bambino. L’evangelista Luca scrive di lui, quando aveva dodici anni: “Gesù cresceva in sapienza e statura, e in grazia dinanzi a Dio e agli uomini” (Luca 2:52).
Durante la sua vita adulta, si parla nei vangeli, fra l’altro, della sua fame, sete, stanchezza, sonno, lacrime e dolore. Chiunque lo guardava, vedeva solo un uomo. Per questo motivo, il racconto della gravidanza di Maria, la nascita di Gesù in una stalla, e la sua gentilezza e cura di altri da adulto sono racconti che tutti quelli che lo amano hanno piacere di sentire ripetere e di leggere molte volte.
E, difatti, se Gesù fosse stato soltanto Dio, non avrebbe molto in comune con noi mortali. Non avrebbe potuto simpatizzare con noi nei nostri dolori, delusioni e difficoltà umane. E, soprattuto, non avrebbe potuto soffrire e morire al nostro posto, per ottenere il nostro perdono e la nostra salvezza.
E, poi, se cadessimo dall’altra parte del crinale, e considerassimo Gesù soltanto un uomo, anche se eccezionalmente buono, la sua morte non avrebbe avuto altro valore per noi che quello di un esempio di bontà e sacrificio. Invece, solo come uomo/Dio, egli ha potuto morire per noi nella sua umanità e riscattarci dalla pena del peccato nell’infinita perfezione e santità della sua deità.
Solo Dio avrebbe potuto formulare un piano così perfetto e solo Dio incarnato lo poteva compiere perfettamente.
Gesù era perfettamente Dio e perfettamente uomo. Questo è il vero messaggio del Natale. Gesù è, per te, Salvatore e Signore? Se non lo è, non hai nulla di cui rallegrarti a Natale.
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Ascolta il messaggio "Gesù è veramente uomo"
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martedì 14 dicembre 2010
Gesù Cristo è davvero Dio?
Credere o dubitare
Tempo fa, ho incontrato nell’aereoporto J.F. Kennedy di New York, un uomo istruito, ben vestito, che mi confidò di essere Gesù Cristo, tornato in terra e appena arrivato dalla California per farsi riconoscere nella città più grande d’America.
Francamente, non l’ho neanche contestato. Dopo tutto, ero sicurissimo che non era Gesù Cristo e che non valeva la pena discutere la questione.
Il mio era lo stesso atteggiamento che molte persone hanno, quando sentono dire che Gesù Cristo era davvero Dio. Sono talmente convinte che un uomo non possa essere, allo stesso tempo, Dio, che preferiscono fare finta di non averci fatto caso.
Logicamente, hanno ragione. Essere un uomo è una cosa. Essere Dio è un’altra.
Molti credono che sia esistito un Ebreo circa duemila anni fa che si chiamava Gesù, che è riuscito a crearsi un discreto numero di seguaci. Ma dubitano fortemente dell’esistenza di un dio come quello descritto nella Bibbia.
Per loro, il Natale è una festa folkloristica che scuote il mondo occidentale per qualche settimana con un vento di cortesia e bontà, più o meno finte. E, poi, come il presepio che molti costruiscono in salotto, anche il Natale e i buoni sentìmenti si rimettono nelle scatole, a dormire per un altro anno.
Alcuni, anche “cristiani”, credono soltanto che Gesù fosse un brav’uomo che cercava di convincere altri a fare altrettanto, ma che non credeva di essere Dio e non ha mai preteso di esserlo.
Bisogna dire che queste persone o non conoscono molto bene la Bibbia o sono convinte che sia un libro di leggende e racconti antichi che non bisogna prendere troppo sul serio.
Giovanni Apostolo, invece, afferma addirittura nel primo versetto del Vangelo che ha scritto, che Gesù, prima dell’inizio dell’universo, esisteva nell’eternità come Dio e, poi, scrive che, per di più, è stato il Creatore di tutto ciò che oggi esiste. Essere descritto come il Dio eterno, creatore di ogni cosa che esiste, non si può chiamare una negazione della deità di Gesù. Anzi è un’affermazione categorica e chiarissima della vera identità di Colui che, nel versetto 14 dello stesso capitolo, è descritto come Colui che “è stato fatto carne”, frase che descrive una persona che esisteva prima senza un corpo fisico umano, ma che, ad un certo punto, è diventata uomo, di carne e ossa.
Questa persona, di cui è citato il nome nel versetto 17, cioè “Gesù Cristo”, aveva ed ha il potere di fare diventare figli di Dio gli uomini (v. 12), ed ha portato in terra il significato completo e la realtà pratica della grazia e della verità, solo parzialmente conosciute fino al momento della sua venuta (v. 17). Solo Lui, venendo in terra, ha potuto aiutare l’uomo a conoscere veramente “il Padre” (v. 18).
Sì, Gesù Cristo, proprio perché è stato il Dio/uomo, cioè Dio incarnato, è diventato, per l’uomo, il Salvatore, il Donatore della vita eterna (ved. il Vangelo di Giovanni 5:17-24).
Altro che leggende e miti per farci sentire “buoni” per qualche giorno! Gesù Cristo è veramente Dio, sceso sulla terra per salvarci dalla condanna che meritiamo a causa dei peccati che abbiamo commessi e per donarci la vita eterna.
Ma, Gesù, cioè Dio incarnato, è stato anche veramente uomo? Vedremo prossimamente perché la risposta a questa domanda è tanto importante.
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Ascolta il messaggio "Gesù è veramente Dio"
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Tempo fa, ho incontrato nell’aereoporto J.F. Kennedy di New York, un uomo istruito, ben vestito, che mi confidò di essere Gesù Cristo, tornato in terra e appena arrivato dalla California per farsi riconoscere nella città più grande d’America.
Francamente, non l’ho neanche contestato. Dopo tutto, ero sicurissimo che non era Gesù Cristo e che non valeva la pena discutere la questione.
Il mio era lo stesso atteggiamento che molte persone hanno, quando sentono dire che Gesù Cristo era davvero Dio. Sono talmente convinte che un uomo non possa essere, allo stesso tempo, Dio, che preferiscono fare finta di non averci fatto caso.
Logicamente, hanno ragione. Essere un uomo è una cosa. Essere Dio è un’altra.
Molti credono che sia esistito un Ebreo circa duemila anni fa che si chiamava Gesù, che è riuscito a crearsi un discreto numero di seguaci. Ma dubitano fortemente dell’esistenza di un dio come quello descritto nella Bibbia.
Per loro, il Natale è una festa folkloristica che scuote il mondo occidentale per qualche settimana con un vento di cortesia e bontà, più o meno finte. E, poi, come il presepio che molti costruiscono in salotto, anche il Natale e i buoni sentìmenti si rimettono nelle scatole, a dormire per un altro anno.
Alcuni, anche “cristiani”, credono soltanto che Gesù fosse un brav’uomo che cercava di convincere altri a fare altrettanto, ma che non credeva di essere Dio e non ha mai preteso di esserlo.
Bisogna dire che queste persone o non conoscono molto bene la Bibbia o sono convinte che sia un libro di leggende e racconti antichi che non bisogna prendere troppo sul serio.
Giovanni Apostolo, invece, afferma addirittura nel primo versetto del Vangelo che ha scritto, che Gesù, prima dell’inizio dell’universo, esisteva nell’eternità come Dio e, poi, scrive che, per di più, è stato il Creatore di tutto ciò che oggi esiste. Essere descritto come il Dio eterno, creatore di ogni cosa che esiste, non si può chiamare una negazione della deità di Gesù. Anzi è un’affermazione categorica e chiarissima della vera identità di Colui che, nel versetto 14 dello stesso capitolo, è descritto come Colui che “è stato fatto carne”, frase che descrive una persona che esisteva prima senza un corpo fisico umano, ma che, ad un certo punto, è diventata uomo, di carne e ossa.
Questa persona, di cui è citato il nome nel versetto 17, cioè “Gesù Cristo”, aveva ed ha il potere di fare diventare figli di Dio gli uomini (v. 12), ed ha portato in terra il significato completo e la realtà pratica della grazia e della verità, solo parzialmente conosciute fino al momento della sua venuta (v. 17). Solo Lui, venendo in terra, ha potuto aiutare l’uomo a conoscere veramente “il Padre” (v. 18).
Sì, Gesù Cristo, proprio perché è stato il Dio/uomo, cioè Dio incarnato, è diventato, per l’uomo, il Salvatore, il Donatore della vita eterna (ved. il Vangelo di Giovanni 5:17-24).
Altro che leggende e miti per farci sentire “buoni” per qualche giorno! Gesù Cristo è veramente Dio, sceso sulla terra per salvarci dalla condanna che meritiamo a causa dei peccati che abbiamo commessi e per donarci la vita eterna.
Ma, Gesù, cioè Dio incarnato, è stato anche veramente uomo? Vedremo prossimamente perché la risposta a questa domanda è tanto importante.
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Ascolta il messaggio "Gesù è veramente Dio"
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martedì 7 dicembre 2010
Dove si trovano?
La mancanza di anziani
Ti piacerebbe la proposta che, anche per loro, si facesse “quello che si può”?
Il fatto è che, per trovare degli anziani qualificati per essere guide di una chiesa, non si chiede nulla di strano né di stravagante. Né lauree né riconoscimenti statali.
L’elenco di qualità trovato nella lettera di Paolo a Timoteo, al capitolo tre, come quello che Paolo ha scritto nella sua lettera a Tito, al capitolo uno, fa delle richieste molto semplici.
Sono, in sostanza, la descrizione di un credente normale. È possibile che non ci siano uomini così, credenti normali, nella chiesa locale?
Si richiede che non abbiano vizi conosciuti né nascosti. Vorresti chiedere di meno?
Si richiede che siano credenti da qualche tempo, con una buona conoscenza biblica. Si può chiedere di meno?
Si pretende che siano responsabili e d’esempio sul lavoro, nella famiglia e nel vicinato. Questo sarebbe chiedere troppo?
Certamente, se sono uomini di preghiera e di santità di vita, se hanno un cuore da pastore, se hanno la capacità di insegnare e predicare, hanno delle preziose e utili qualifiche in più. Ma queste sono delle qualità in cui il credente sincero e capace progredisce e impara con il tempo e con l’impegno, se desidera servire Dio e i propri fratelli.
Soltanto nel caso di una nuova chiesa, appena avviata, o di una chiesa senza o con pochi uomini, è probabile che non ci siano ancora degli uomini che abbiano tutte le qualifiche richieste. Allora, per forza, si rimanda il riconoscimento di anziani e si prega che il Signore possa prepararne presto almeno uno o due. Ma non si nominano mai degli uomini senza questi minimi requisiti. Sarebbe una disubbidienza a Dio e una follia.
Uomini orgogliosi o arroganti, o che non hanno una buona testimonianza di coerenza davanti a chi li conosce bene, che sono schiavi di qualche vizio, che non hanno una famiglia ordinata e pia, anche se affermassero di essere credenti da molti anni, avessero una buona conoscenza della Bibbia, o sapessero predicare e comandare, ovviamente non sarebbero qualificati. Sceglierli solo perché non ce ne sono altri più capaci sarebbe un errore che porterebbe molti dolori e fallimenti alla chiesa.
La Chiesa è del suo Capo, Cristo, e non è nostra. Certamente Egli sa provvedere per ogni chiesa degli uomini adatti e preparati per guidarla, anche se ci vorrà del tempo e sarà necessaria la sincera, fervente preghiera perché siano formati.
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Secondo il tuo blog, aocchionudo, del 9 novembre, molti degli uomini che hanno il titolo e che compiono il ministero di guide, cioè si considerano anziani nelle chiese evangeliche, non sono qualificati a farlo. Ma, se non si trovano delle persone con tutte le qualifiche descritte nella Bibbia, cosa bisogna fare? Ovviamente, si cerca, in buona fede, di fare quello che si può con il materiale che si trova.La tua proposta, di ovvio “buon senso”, fa compagnia con l’articolo che ho appena letto su un settimanale, in cui si rivela che vi sono migliaia di dottori e dentisti che praticano in Italia, anche in ospedali e centri medici, che non hanno né la laurea né l’abilitazione richieste.
Ti piacerebbe la proposta che, anche per loro, si facesse “quello che si può”?
Il fatto è che, per trovare degli anziani qualificati per essere guide di una chiesa, non si chiede nulla di strano né di stravagante. Né lauree né riconoscimenti statali.
L’elenco di qualità trovato nella lettera di Paolo a Timoteo, al capitolo tre, come quello che Paolo ha scritto nella sua lettera a Tito, al capitolo uno, fa delle richieste molto semplici.
Sono, in sostanza, la descrizione di un credente normale. È possibile che non ci siano uomini così, credenti normali, nella chiesa locale?
Si richiede che non abbiano vizi conosciuti né nascosti. Vorresti chiedere di meno?
Si richiede che siano credenti da qualche tempo, con una buona conoscenza biblica. Si può chiedere di meno?
Si pretende che siano responsabili e d’esempio sul lavoro, nella famiglia e nel vicinato. Questo sarebbe chiedere troppo?
Certamente, se sono uomini di preghiera e di santità di vita, se hanno un cuore da pastore, se hanno la capacità di insegnare e predicare, hanno delle preziose e utili qualifiche in più. Ma queste sono delle qualità in cui il credente sincero e capace progredisce e impara con il tempo e con l’impegno, se desidera servire Dio e i propri fratelli.
Soltanto nel caso di una nuova chiesa, appena avviata, o di una chiesa senza o con pochi uomini, è probabile che non ci siano ancora degli uomini che abbiano tutte le qualifiche richieste. Allora, per forza, si rimanda il riconoscimento di anziani e si prega che il Signore possa prepararne presto almeno uno o due. Ma non si nominano mai degli uomini senza questi minimi requisiti. Sarebbe una disubbidienza a Dio e una follia.
Uomini orgogliosi o arroganti, o che non hanno una buona testimonianza di coerenza davanti a chi li conosce bene, che sono schiavi di qualche vizio, che non hanno una famiglia ordinata e pia, anche se affermassero di essere credenti da molti anni, avessero una buona conoscenza della Bibbia, o sapessero predicare e comandare, ovviamente non sarebbero qualificati. Sceglierli solo perché non ce ne sono altri più capaci sarebbe un errore che porterebbe molti dolori e fallimenti alla chiesa.
La Chiesa è del suo Capo, Cristo, e non è nostra. Certamente Egli sa provvedere per ogni chiesa degli uomini adatti e preparati per guidarla, anche se ci vorrà del tempo e sarà necessaria la sincera, fervente preghiera perché siano formati.
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