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Cresce la confusione
È chiaro che la gente non sa più cosa o a chi credere, particolarmente quando si tratta di religione. Ormai, molte persone pensano che una religione valga l’altra.
Ma, bene o male, quasi ogni religione pretende per sé il titolo di “Verità” a scapito di tutte le altre. Se una religione dichiara di essere lei la sola vera e ha ragione, allora tutte le altre che si chiamano vere sono false!
Ma, secondo una ricerca fatta negli Stati Uniti, due terzi degli Americani, sia Cattolici sia Protestanti sia quelli che si dichiarano senza religione, credono di avere personalmente sperimentato “qualcosa” di spirituale senza un preciso riferimento alla religione da loro praticata. Per esempio, dicono di avere tratto una forza spirituale da una pietra o da altri oggetti, o sono stati guidati almeno una volta dall’astrologia, o hanno avuto un’esperienza di contatto con un morto, o hanno praticato qualche tipo di meditazione orientale.
Quasi il cento per cento degli Americani, che frequenta un luogo di culto non si attiene sempre solo a quelli che fanno riferimento alla sua chiesa o denominazone, ma ne prova anche altri con culti di altro tipo. Solo una minoranza delle persone che si traslocano cerca di frequentare lo stesso tipo di chiesa che frequentava prima di trasferirsi. La prima qualifica cercata è la vicinanza della sala di culto alla loro nuova abitazione.
Anche il Presidente Obama non ha una “sua” chiesa a Washington, ma ne ha frequentata sia una Battista, sia una Episcopale (Anglicana), sia una non- denominazionale, a Camp David.
Queste statistiche non possono essere confrontate con le abitudini dei cristiani in Italia per diversi motivi. Prima di tutto, non ci sono molte variazioni di tipi di chiesa fra cui scegliere, almeno in campo evangelico. Secondo, chi è evangelico da qualche tempo ha formato una certa affezione per la sua chiesa e guarda con un po’ di sospetto le altre.
Comunque, spesso la sua mancanza di convinzioni precise spunta, anche in Italia, quando si trasloca, perché una chiesa dello stesso tipo che frequentava prima può essere, se c’è, solo a parecchi chilometri di distanza. A quel punto, la distanza minore diventa un punto importante per cercare una nuova chiesa “che può andare bene” anche se non della propria denominazione. Le differenze di usanze o di dottrina sono spesso considerate secondarie, rispetto alla comodità di arrivarci.
Comunque, troppo spesso in Italia, come negli Stati Uniti, le persone che frequentano una chiesa hanno dei concetti molto vaghi riguardo alle precise dottrine a cui esse stesse credono e cadono dalle nuvole quando scoprono (se mai lo scoprono) che fra le chiese evangeliche non c’è uniformità di dottrina e di pratica. Le questioni dottrinali, se troppo sottolineate e considerate importanti, danno loro fastidio. Perciò si cerca una chiesa dove la gente è gentile, simpatica e, possibilmente, di una certa posizione sociale o economica.
Secondo te, esistono ancora delle dottrine così importanti che qualcuno sarebbe pronto a morire per sostenerle? Fino a quale punto è possibile, o impossibile, scegliere di frequentare una chiesa più per la simpatia, o l’amore, della gente che per la dottrina?
La situazione americana ti sembra accettevole? Come e cosa si può fare per non imitarla?
lunedì 8 marzo 2010
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