Forse ti serve una guardia personale
“Tu parli troppo!”
Per questo motivo, degli amici, anche di lunga data, si sono
separati per non salutarsi mai più. Per questo motivo, sono stati persi giochi
di scacchi e di calcio, industrie e guerre, fortune e perfino la vita. Quanto
varrebbe non parlare mai troppo?
Il libro dei Proverbi, nella Bibbia, è un libro di sapienza
divina, con frasi brevi che ti colpiscono per la loro verità e per la
praticità. Tu puoi imparare da loro il segreto del parlare bene, facendo del
bene agli altri e anche a te stesso.
Ecco sono alcuni esempi.
“Nella moltitudine delle parole non manca la colpa, ma chi
frena le sue labbra è prudente” (Proverbi 10:19). Chi parla troppo dovrà
rispondere per le cose sbagliate che dice. Perciò, chi si mette un freno e dice
poco si dimostrerà prudente.
“La lingua del giusto è argento scelto; il cuore degli empi
vale poco. Le labbra del giusto nutrono molti, ma gli stolti muoiono per
mancanza di senno” (Proverbi 10:20,21). Chi dice le cose giuste e vere sarà un
aiuto a chi l’ascolta, e lo aiuterà anche materialmente.
Purtroppo l’uso sbagliato della lingua è un problema di
tutti, perciò anche tuo e mio.
Ecco un avvertimento della lettera di Giacomo: “Manchiamo tutti
in molte cose. (Questo è un buon avvertimento da fare notare ai
presuntuosi e orgogliosi, cioè a noi tutti. Ci dice da parte di Dio che “tutti
sbagliamo”. Perciò, tutti devono fare attenzione a cosa dicono. Tutti
sbagliano!E ciò non è tutto… tutti sbagliano in molte cose, dice
Giacomo. La cosa più importante in cui sbagliamo è nel parlare!) Se uno non
sbaglia nel parlare è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il
corpo” (Giacomo 3:2).
C’è un rapporto molto stretto fra ciò che diciamo e il
nostro rapporto con Dio. “Se uno pensa di essere religioso (cioè, se crede di
essere a posto con Dio), ma poi non tiene a freno la sua lingua e inganna sé
stesso, la sua religione è vana (inutile, senza valore)” (Giacomo1:26).
Per aiutarsi a risolvere questo problema veramente
imbarazzante e dannoso, il grande Re Davide, dell’Antico Testamento, ha scritto:
“Signore, poni una guardia davanti alla mia bocca, sorveglia l'uscio delle mie
labbra” (Salmo 141:39). Soltanto con la preghiera e con l’aiuto di Dio, Davide poteva
sperare di evitare di dire cose sbagliate che non onoravano Dio.
Ecco delle altre affermazioni che dovrebbero metterci tutti
in guardia.
“Nella moltitudine delle parole non manca la colpa, ma chi
frena le sue labbra è prudente” (Proverbi 10:19).
“Chi sorveglia la sua bocca preserva la propria vita; chi
apre troppo le labbra va incontro alla rovina” (Proverbi 13:3).
“La risposta dolce calma il furore, ma la parola dura eccita
l'ira. La lingua dei saggi è ricca di scienza, ma la bocca degli stolti sgorga
follia. La lingua che calma è un albero di vita, ma la lingua perversa strazia
lo spirito” (Proverbi 15:1,2,4).
Chi crede che la sua idea, la sua proposta, il suo giudizio,
la sua opinione, siano sempre i migliori e desidera essere sempre il
primo a parlare è, secondo la Bibbia, uno stolto, uno stupido. Giacomo, nella
sua lettera parla anche di questo: “Sappiate questo, fratelli miei carissimi:
che ogni uomo sia pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira” (Giacomo
1:19).
In altre parole, ascolta prima di parlare, capisci le cose
prima di parlare, sii lento, ragiona, calmo prima di parlare. Allora non ti
arrabbierai e non dirai stupidaggini.
Un ultimo importante consiglio viene dall’Apostolo Paolo,
nella sua lettera agli Efesini: “Nessuna cattiva parola esca dalla vostra
bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela
affinché conferisca grazia a chi l'ascolta” (Efesini 4:29).
Il credente saggio desidera soltanto e sempre dire solo parole “buone” (belle, armoniose, attraenti), che possono “edificare” (costruire, fortificare la fede e la vita spirituale) e che conferiscono “grazia” (cioè la benedizione di Dio). Dovrà spesso bloccare le prime parole che gli saltano in mente, spesso fare attenzione a non permettere mai che le parole “cattive”, (giudizi e opinioni personali, che sono dettati solo dalla carnalità) una volta dette, lo mettono subito dalla parte del torto.
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