martedì 11 settembre 2012

La tua famiglia: battaglia o sicurezza?



Il futuro è molto vicino

In alcune delle grandi città dell’America del sud, come anche in alcune città del ex-Unione Sovietica, centinaia di bambini passano gli anni più importanti della loro fanciullezza, gli anni della formazione del loro carattere, del loro concetto di bene e di male, del significato della vita e della famiglia, sui marciapiedi. Senza genitori o famiglia. Dormono sotto i ponti e, durante i periodi freddi, nelle gallerie delle fogne, sotto terra.

Vivono in branchi come i lupi, condividendo i cibi che possono rubare in negozi o bancarelle lunga la strada, coprendosi di vestiti trovati nella spazzatura, senza conoscere il significato di parole come amore, gentilezza, pace.

Per loro, le parole come “famiglia, mamma, papà, casa, letto” non esistono. 

Ma, non avevano delle mamme, le loro mamme, che avrebbe potuto dare loro da mangiare? Certo che una  qualche donna li ha partoriti e che qualcuno li ha curati per qualche anno. Ma, poi, i bambini in famiglia erano troppi e le loro mamme non potevano fare altro che affidarli, e affidare la loro vita, alla strada. Alcuni sarebbero sopravvissuti; altri no.

È un esempio di ciò che succede quando la famiglia viene distrutta.

E cosa dire del problema delle persone che vivono, passando da un matrimonio all’altro?   Ricordo un articolo su una delle ereditiere più ricche del mondo. Stava per sposarsi per la settima volta. C’era la sua foto con la frase: “Finalmente, mi sento amata!”  Cosa diceva quella piccola frase riguardo ai sei mariti precedenti? Che lei aveva scoperto che non l’avevano sposata per amore, ma per… i suoi soldi.

Che importa se uno si sposa per soldi o per altro? Facilmente può ingannarsi o ingannare l’altro, può avere e nascondere tanti motivi egoistici. Molti matrimoni vanno a picco per aspettative sbagliate e non realizzate, speranze deluse, mete inconciliabili.

Che pensare, allora, di una società in cui le separazioni e i divorzi sono sempre in aumento? 
Che pensare delle coppie che praticano il controllo delle nascite con l’aborto? Come definire l’uomo che non sa quanti figli ha generati, o la donna che non sa di sicuro chi siano i padri dei suoi figli?

Che pensare della coppia che dice: “Sì, ci siamo sposati in chiesa per la famiglia, per il bel matrimonio che sua Mamma desiderava, ma siamo d’accordo che, se non va bene, ognuno per conto suo e tanti auguri!”?

Troppe sono le persone che lavorano col proposito di rendere il matrimonio di una volta, fatto di amore per tutta la vita, di famiglie che si amano, si difendono e si aiutano malgrado tutto, uno scherzo, un oggetto di scherno, una reliquia di cui vergognarsi.

La Bibbia descrive la vita sulla terra come una battaglia fra Dio e Satana, il  nemico che cerca di distruggere ogni cosa che Dio ha stabilita per il bene e la felicità delle sue creature. Perciò, non ci sorprende di vedere il matrimonio, che è la base della civiltà e della vita veramente umana, preso di mira per essere distrutto. Così, si considera il matrimonio sempre meno importante. La famiglia diventa soltanto una convivenza per alcuni anni, la cura dei figli  un peso, una noia e una scocciatura. E l’idea di una famiglia ordinata che sia di conforto, di sprone e di orgoglio per i figli, diventa roba antica da evitare.

Non c’è dubbio che la famiglia, come Dio l’ha concepita, sia sotto attacco e vicina a soccombere. E noi credenti la stiamo buttando giù, o curando avvedutamente?

Tu, cosa credi, quando pensi seriamente al problema? A te interessa sposarti con una persona che amerai per tutta la vita, malgrado i problemi che si presenteranno, e con cui formerai, con i figli che nasceranno, una famiglia unita, educata e capace di affrontare la vita adulta con dei principi sani da trasmettere, più avanti, ai loro figli che verranno?
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