La famiglia non serve più
Mi pare che
non sia solo la società pagana in cui viviamo, ma anche la chiesa evangelica
quella che sta perdendo un tesoro insostituibile. E la dimostrazione è davanti agli occhi di
tutti.
È uno di
quei tesori di cui il mondo non può fare a meno senza distruggere addirittura
il tessuto della civiltà e portare gli esseri umani più profondamente e
apertamente ad una mentalità anti-Dio.
Anche i cristiani? Sì, anche i
cristiani. Anche i credenti nati di
nuovo? Sì, anche i credenti nati di
nuovo.
Qual è questo
tesoro che, una volta perso, non può essere ricuperato da nessuno?
È, detto
francamente e brevemente, il senso e il valore del matrimonio. Oggi il matrimonio significa poco e vale
poco.
I matrimoni
si “celebrano”, fra l’altro, sul fondo del mare, sulla vetta della montagna, in
aerei, mongolfiere o paracaduti. Alcuni
farebbero qualsiasi cosa perché il loro matrimonio risultasse insolito e
provocatorio. I matrimoni si “celebrano”,
ovviamente, in alberghi, ristoranti e sale da ballo, per dimostrare che il
ritrovarsi in molti, o il mangiare, o il ballo siano il significato più
importante e centrale della festa e se si fa anche un cenno alla religione
(qualsiasi), questo deve essere breve e non noioso. (Anche fra di noi credenti!).
Spesso vi
è, nella cerimonia, un riferimento alla fedeltà o al “finché la morte non ci
separi”, ma pochi (o nessuno?) prendono sul serio questa promessa. Quando ciò che definiscono come amore si
esaurisce, o un altro “amore” lo sostituisce, si butta il matrimonio alle
ortiche per riprovarci ancora una volta, o due volte, o spesso anche di più.
Il
disprezzo del matrimonio e del suo significato è ancora più evidente e
appariscente, nei moltissimi casi di convivenza di breve o di lunga
durata. Spesso chi sceglie questo
comportamento dice: “Almeno, siamo più sinceri di quelli che si sposano, ma che
si lasciano quando pare a loro, dimostrando, con le azioni, che il rito del
matrimonio non ha alcun significato”.
E che
pensare della serietà, in senso biblico, di quelli che si sposano accordandosi,
per il loro comodo, di non avere dei figli, quando Dio, al principio, ha
benedetto la prima coppia, ammonendola di avere figli? E che pensare di chi “sposa” un’altra persona
del suo stesso sesso, sapendo che la loro unione fisica non potrà mai produrre
un figlio?
Distruggendo
il matrimonio, la società umana non esisterà più, ma ci sarà solo una
moltitudine di persone che si accoppiano dove, quando e con chi desiderano,
senza legami. I figli eventuali, che ne risulteranno, non avranno genitori e
forse neanche qualcuno che si sentirà responsabile di cibarli e educarli.
Che la
nostra società occidentale abbia perso, o rifiutato, il senso e il valore del
matrimonio come stabilito da Dio è ovvio.
Ma, che importa? Che c’entra Dio
con l’amore di due persone? Oggi, tutto
il mondo, anche quella parte che professa di seguire il cristianesimo, si sente
liberato da quelle usanze e principi che, una volta, si consideravano
importanti. Viviamo in un altro mondo,
in cui ognuno fa sinceramente (?) come crede, o come non crede.
Non tocca a
“noi”, si dice, bacchettare gli altri o pretendere che si comportino come
professiamo di credere noi. Quelle leggi
e quelle usanze, che costituiscono legami e impedimenti alla felicità e alla
libertà delle persone, devono essere distrutte, proprio per il bene della
società e per il suo equilibrio mentale e morale. Basta con le religioni che ci indicano ciò
che possiamo o non possiamo fare!
Tu, che ne
pensi? E non dirmi che non vuoi
pensarci, perché quella è la più grande delle rinunzie a vivere da essere
umano, e la più pericolosa delle ipocrisie.
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