martedì 28 agosto 2012

I tuoi vicini sono senza speranza


Anche tu?

Ascolti le notizie?  Guardi i TG?  Cosa pensi della strada che il governo sta seguendo e di dove andremo a finire?

Alcuni mesi fa, tutti volevano far fuori il diavolo che seduceva le ragazze e che, in qualche modo misterioso,  riusciva ad aumentare lo “spread” e indebolire l’Italia.

È arrivato un “salvatore” sul cavallo bianco e tutti prevedevano tempi di abbondanza e giorni di gaudio. Ora anche il “salvatore/professore” ha dovuto smontare da cavallo e, dagli angoli della strada, cercare di ingabbiare gli “evasori” che stanno distruggendo l’Italia con i loro miliardi illegali.

Ma, intanto, la Grecia va in fiamme, un mese sì e un mese no, e la Germania si tiene stretti i suoi beni.  La “signora forte” si è dimostrata più furba dei politici che desideravano garantirsi che lei fosse dalla loro parte.

Mi ricorda quello che ho sentito anni fa, durante un’intervista ad un consulente famoso, richiesto in ogni angolo del globo per la sua capacità di dare consigli su tutti i problemi del momento. 

Egli diceva:
 

Hai presente quando i figli di una famiglia per bene vanno fuori controllo? I genitori cercano una soluzione per riportarli in riga, ne parlano con ansia e panico, ma non hanno nessuna buona idea su come fare.  Non riescono a controllare i loro figli.

“È un po’ la stessa cosa quando mi trovo in mezzo ai capi di stato. I giornali parlano dei nostri incontri e della soluzione dei problemi internazionali più caldi, ma non sanno che anche noi, quando ci incontriamo, non sappiamo che pesci pigliare. Certamente, alcune azioni potrebbero risolvere alcuni problemi, ma scegliendo quelle, ci apriremmo ad altri problemi peggiori.  Non esistono soluzioni ai problemi della politica mondiale, della finanza internazionale, degli stati canaglia e degli armamenti che potrebbero distruggere tutto il mondo in pochi minuti.

“Nessuno osa prendere il toro per le corna e cominciare una sana pulizia delle ingiustizie commesse dai capi di stato banditi e ladroni, dai ricconi che possono far cadere un governo con una mossa nascosta sui mercati finanziari.  Per i problemi grossi, ci troviamo tutti con le mani legate e la sola speranza è quella di riuscire a campare.”

Confesso che per me era una grande delusione. Io avevo immaginato (o, forse, sperato) che i capi sapessero cosa stavano facendo e, mettendosi d’accordo, trovassero sempre la soluzione migliore per i mali del mondo. Però, alla fine, sono solo uomini (e qualche donna) anche loro e i problemi di un mondo andato ai pazzi sono molto più grandi di loro e dei loro cervelli.

Mi ricordano le parole di Dio nel Salmo 2: “Colui che siede nei cieli ne riderà; il Signore si farà beffe di loro. Egli parlerà loro nella sua ira, e nel suo furore li renderà smarriti. Tu  spezzerai le nazioni con una verga di ferro; tu le frantumerai come un vaso d'argilla. Ora, o re, siate saggi; lasciatevi correggere, o giudici della terra” (Salmo 2, versetti 4,5,9,10).

L’unica soluzione politica, morale, economica possibile per i problemi del peccato, dell’orgoglio sfrenato, della crudeltà, dell’egoismo, dell’ingiustizia di questo mondo sarà l’intervento di Dio e quel giorno certamente verrà.  Non c’è bisogno di cercare di interpretare ogni profezia, di capire ogni riferimento simbolico, di proporre date calcolate a sproposito, per sapere con certezza che il piano di Dio è quello di prendere Lui in mano il mondo e di giudicare ogni male, di punire ogni ingiustizia e di permettere agli uomini di vivere in pace sotto il suo dominio benevolo e perfetto.

Quale responsabilità lasciano a noi ora la nostra fede e questa certezza futura?  Infischiarci dei problemi del mondo?  Tentare di isolarci in comunità perfette?  Accettare il mondo come lo troviamo e cercare di barcamenarci alla meglio fra gli ostacoli e le delusioni  della vita quotidiana?
Ne vedo almeno tre:
1.       Consultare e esaminare la Bibbia e poi applicarla alla nostra vita il più precisamente possibile, per portare, con le nostre parole e il nostro comportamento, quella testimonianza alla luce di Dio per cui Egli ci ha chiamati e risuscitati a una vita nuova guidata dallo Spirito Santo.
2.      Denunziare il male e cercare con amore e compassione di aiutare le persone sofferenti e calpestate da questa società, anche fisicamente e materialmente quando ne abbiamo la possibilità, come espressione visibile dell’amore di Dio verso l’umanità che Egli ha creata e che non ha dimenticata.
3.      Usare le capacità e i doni che Dio ci ha dati per annunziare la “Buona Notizia” della salvezza più chiaramente e più largamente possibile.
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martedì 21 agosto 2012

Sono ciechi e felici di esserlo


Ma altri ricevono da Dio la guarigione
Molte delle persone rinomate nel mondo della scienza dichiarano che non vedono né credono a nessuna verità al di fuori delle scoperte della scienza.
La loro fama nel campo degli studi scientifici, la loro importanza nel campo della ricerca e dell’insegnamento universitario garantiscono che le loro opinioni saranno notate e ripetute sugli organi d’informazione planetari, e che pochi vedranno il bisogno o avranno il coraggio di mettere in dubbio ogni loro parola.
Ma questo fatto, che sembra incomprensibile alle persone che non ci hanno mai dato molto pensiero, può creare confusione o, addirittura, vergogna della propria ignoranza fra alcuni credenti.  È un problema che Gesù ha dovuto affrontare durante il suo ministero e mettere in luce per spiegare come mai delle persone istruite e informate non credono alle verità bibliche e spirituali.
Spesso Egli ha dovuto affrontare l’opposizione e la derisione delle persone più quotate del suo tempo, quotate come esperte autorità in questioni religiose.  Sembrava strano a molti che i suoi insegnamenti non fossero accettati e condivisi dagli uomini ritenuti più intelligenti e preparati per discutere e capire le verità religiose.
Ma, più di una volta, Gesù ha spiegato questo contrasto con queste e altre parole simili:

Gesù disse: «Io sono venuto in questo mondo per fare un giudizio, affinché quelli che non vedono vedano, e quelli che vedono diventino ciechi». Alcuni farisei, che erano con lui, udirono queste cose e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?» Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: "Noi vediamo", il vostro peccato rimane” (Giovanni 9:39-41).

Gesù spesso parlava in questo modo, piuttosto enigmatico, ma era sempre pronto a spiegare cosa intendeva.  La sua venuta sulla terra in forma umana era, secondo il piano di Dio, l’evento che avrebbe rivelato quali fossero i veri credenti in Dio e chi era umile, sottomesso alla sua Parola e desideroso di imparare di più.  Avrebbe inoltre smascherato che quelli che erano considerati non solo credenti, ma anche esperti professori di religione, in realtà, a motivo del loro orgoglio e mancanza di rapporto personale con Dio,  erano i suoi nemici.

Nelle parole citate sopra, Gesù ha detto, per prima cosa, che era venuto in terra per fare un giudizio. Quelli che avrebbero creduto in Lui avrebbero trovato la fede, la gioia, la speranza per il futuro che era venuto per dare. Invece, quelli che, malgrado i miracoli che Egli faceva e che loro stessi vedevano, e che, nonostante i suoi insegnamenti di amore e di perdono, sceglievano di NON credere in Lui, avrebbero avuto come prima condanna, il fatto di rimanere ciechi. Ciechi per quanto riguardava il significato e la potenza di suoi miracoli e delle sue parole. Professavano di essere degli eccezionali vedenti spirituali,ma erano ciechi e ciechi rimanevano.

Così oggi, spesso le persone rispettate e osannate per la loro conoscenza scientifica professano di avere una visione perfetta, ma non sono capaci di “vedere” le realtà spirituali che Gesù ha rivelate né le verità spirituali che Gesù ha insegnato, poiché rifiutano la grazia che Dio offre loro.

Ai tempi di Gesù, i non-vedenti spirituali si vantavano della loro sapienza superiore a quella dei credenti. Li disprezzavano e li prendevano in giro proprio perché, essendo loro stessi non-vedenti, ciechi per le cose di Dio, credevano, però, di “vedere” la verità.  Gesù disse loro, nelle parole citate più sopra, che, proprio a motivo del loro orgoglio e limiti carnali, non avrebbero potuto vedere e riconoscere la verità.

È una realtà ancora oggi che esistono ciechi e vedenti spirituali.  Quelli che si riconoscono come “ciechi” e bisognosi della guarigione spirituale che Dio può offrire, ricevono la guarigione e la vista di grandi e bellissime verità spirituali. Chi, invece, professa e si ostina a dire che conosce e “vede” tutto ciò che c’è da vedere, senza  accettare la verità di Dio, continua nella sua cecità.
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martedì 14 agosto 2012

Gli ovvii limiti della scienza


L’intelligenza, tesoro o pericolo

Ti interessa conoscere la verità oppure godi nel credere ad alcune bugie che ti sono state dette?  La scelta è sempre tua.
Negli ultimi post ho spiegato perché tante persone scelgono di credere alle bugie, particolarmente se dette da persone in autorità o di fama intellettuale.
L’apostolo Paolo ha scritto di questo tipo di venditori di fumo: “Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti”.  L’uomo accorto non presta loro fiducia.
Quando si entra nel campo della verità riguardo a realtà spirituali, è ovvio che la scienza, con tutti i suoi strumenti meravigliosi, capaci di scoprire e definire tante realtà fisiche e materiali, non c’entra per niente.  In questo campo, l’intelligenza umana e le scoperte umane non bastano.
L’apostolo Paolo, dopo avere commentato il piano divino per i popoli e le nazioni, come gli era stato rivelato da Dio, conclude: “Oh, profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio!  Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e ininvestigabili le sue vie!” (Epistola ai Romani, cap. 11, versetto 33). 
Se “le vie” di Dio, cioè il suo modo di vedere e agire, se la sua scienza e sapienza, per gli uomini (anche i più stimati) sono al di là della nostra possibilità di “scrutarle” (esaminarle, comprenderle, spiegarle), e se le sue opere sono “ininvestigabili”, cioè al di là delle nostre capacità di investigarle con la nostra intelligenza e con tutti gli strumenti scientifici che abbiamo, come bisognerebbe cercare di capirle?
Giovanni il battista ha spiegato ad alcuni uomini la differenza fra lui e Gesù Cristo:
“Colui che viene dall'alto (Gesù Cristo) è sopra tutti; colui (come me) che viene dalla terra è della terra e parla come uno che è della terra; colui che vien dal cielo è sopra tutti.  
“Egli (Gesù) rende testimonianza di quello che ha visto e udito, ma nessuno riceve la sua testimonianza. Chi ha ricevuto la sua testimonianza ha confermato che Dio è veritiero. Perché colui che Dio ha mandato dice le parole di Dio; Dio infatti non dà lo Spirito con misura. Il Padre ama il Figlio, e gli ha dato ogni cosa in mano” (Vangelo di Giovanni 3:31-35).
Alle persone che rifiutavano di credere alle sue parole, Gesù disse:
“Chi crede in me, crede non in me, ma in colui che mi ha mandato; e chi vede me, vede colui che mi ha mandato.
“Perché io non ho parlato di mio; ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha comandato lui quello che devo dire e di cui devo parlare; e so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre me le ha dette” (Vangelo di Giovanni 12:44,45,49,50).
Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui” (Vangelo di Giovanni 3:36).
Gesù ha parlato di questo problema della conoscenza della verità in campo spirituale come della linea di separazione fra la salvezza eterna e il giudizio in cui molti si troveranno dopo la morte.
Non si tratta di una semplice differenza di opinione fra coloro che credono nella scienza umana e quelli che credono alla Bibbia e nel Salvatore Gesù Cristo.  Ovviamente, i cristiani non negano le scoperte della scienza, ma non possono accettare le conclusioni di alcuni scienziati che insistono che le loro conclusioni siano parte di ciò che la scienza ha dimostrato, quando ciò non è vero; anzi,  è assurdo.  La scienza non dimostra né può dimostrare che l’Iddio che si rivela nella Bibbia non esista, né può dimostrare che Gesù Cristo non sia Dio stesso in un corpo umano.
Le migliaia di persone che insistono che non possono credere in Dio, né nella Bibbia, perché sono scienziati, o perché credono alla “scienza”, appartengono, purtroppo, a quel gruppo di cui l’apostolo Paolo ha scritto: “gli increduli, ai quali il dio di questo mondo (cioè Satana) ha accecato le menti, affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l'immagine di Dio” (2 Corinzi 4:4).
Sono cadute nella trappola di credere che tutta la verità conoscibile, o degna di fiducia, sia frutto della scienza e del metodo scientifico.  Che spaventevole e ovvio errore!

martedì 7 agosto 2012

La scienza non può dare la risposta giusta


Le verità profonde sono anche semplici

Gli scienziati di tutto il mondo non sono capaci, né singolarmente né tutti insieme, di spiegare da dove sono venuti il mondo, l’universo, noi!  Ah, sì, delle teorie ne hanno, ma sono teorie che praticamente prendono in giro loro e noi.

Dicono che il tutto è venuto dal nulla (ma lo dicono con tanti giri di parole che non è facile capire ciò che dicono)!  E sanno che, secondo la scienza, ciò è scientificamente impossibile.

Dicono, poi, con tanti altri giri di parole, che la vita è venuta spontaneamente dalla materia.  Ma, sempre secondo le loro stesse scoperte, anche questo è scientificamente impossibile!

Neanche la Bibbia dice una cosa così antiscientifica.

Tu sai come comincia la Bibbia, cioè le sue prime parole, vero?

“Nel principio, Dio creò i cieli e la terra.”  La Bibbia non perde tempo a cercare di fare credere alla gente semplice l’assurdità che tutto sia venuto spontaneamente dal niente.  E non ha neanche fatto finta che si tratti di una favola per bambini, dicendo che chi ha creato il mondo era Babbo Natale o un Principe azzurro.

Nel principio…Dio.  Infatti, l’autore non ha neanche perduto il suo tempo cercando di scrivere un capitolo per spiegare chi è Dio.  Dio è un concetto troppo grande, troppo profondo e troppo importante per spiegarlo in poche parole.  Infatti, tutta la Bibbia, con i suoi molti racconti e insegnamenti, è una rivelazione di quel “Dio” che ha creato i cieli e la terra.

Affermando, poi, che “nel principio”  Dio creò, lascia intendere che prima di quel momento di creazione, esisteva solo Dio.  Infatti, l’universo non si è materializzato dal nulla!  È proprio vero il principio scientifico che afferma che niente può venire dal nulla.  Senza Dio, i cieli e la terra non sarebbero mai esistiti.

Con pochissime parole, la Bibbia spiega che solo Dio esisteva prima del mondo, e spiega che ad un certo momento Dio chiamò all’esistenza delle realtà che non esistevano prima: i cieli e la terra, cioè la materia, il tempo e lo spazio. Questo è l’universo che noi conosciamo ed è stato creato da Dio.

Ma cosa significa la parola “creato”?  Significa proprio ciò che è avvenuto, ciò che gli scienziati dicono che deve essere avvenuto, ma di cui essi non conoscono l’autore.  Creare vuol dire, fare venire qualcosa dal nulla. Questo non può essere fatto dalla materia stessa o da altre forze della natura, che sono tutte cose che fanno parte dell’universo che è stato creato. Al di fuori di queste realtà, esistono la Potenza e la Mente che hanno potuto creare tutto dal nulla: il loro nome è Dio.

Come ha fatto Dio, quali mezzi o materiali ha usato per creare l’universo?  Queste sono domande che potrebbe fare un piccolo bambino, ma alle quali anche gli scienziati attendono la risposta.  La risposta si trova nel primo capitolo della Genesi, ma anche nel Salmo 33, versetto 9:

“Perché Egli parlò e la cosa fu,
Egli comandò e la cosa apparve.”

Vedete con quale piccola frase Dio risponde alle domande degli uomini, svelando misteri altrimenti totalmente incomprensibili?

Questo fatto, della rivelazione e dell’autorivelazione di Dio, ci riporta alla materia di cui ho scritto da alcune settimane.  La verità cos’è e come la possiamo conoscere?  È una delle domande assolutamente basilari per vivere una vita felice e conoscere lo scopo della propria vita.
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