martedì 31 gennaio 2012

Errore umano

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Alla fine della nostra prima giornata in America, abbiamo cercato alla TV il telegiornale di Rai1, e l’abbiamo aperto mentre parlavano dell’incidente della nave Costa Concordia all’isola del Giglio.  Ovviamente siamo rimasti spaventati da un fatto simile.

Si parlava di tre morti e del fatto che i passeggeri scendevano ordinatamente dalla nave, approfittando delle scialuppe di salvataggio e di altre barche che si avvicinavano per caricare i passeggeri.  Si aveva l’impressione che si trattasse di una festa al mare, in cui tutti scendevano dalla nave comodamente, ridendo e scherzando.  Il TG diceva che più dettagli sarebbero stati disponibili nelle trasmissioni della mattina.

I giorni seguenti e le notizie più complete ci hanno fatto capire che si trattava di una cosa completamente diversa.  I giornali di tutto il mondo hanno dato notizie poco lusinghevoli sulla condotta dell’equipaggio e del capitano.  E giù condanne e scherzi sugli italiani.

Per ora, in mezzo ai racconti contrastanti e i misteri non risolti, sembra che si riuscirà a chiudere la farsa (niente affatto farsa dato i risultati molto gravi), parlando di “errore umano”.

Difatti, anche la maggior parte degli incidenti stradali sono spiegati come “errore umano”, come pure molti incidenti di aerei e di treni.  Ma quanti errori fanno questi poveri esseri umani?  Sono proprio pericolosi e inaffidabili!

E tu, combini “errori umani”?  Anche le imprese che vanno male, i fallimenti non solo di negozi, ma anche di matrimoni, sono il risultato di “errori umani”.

Le ragazze che si trovano incinte sono il risultato di “errori umani”.  Gli incidenti del sabato sera sono i risultati di “errori umani”, i matrimoni infelici, i ragazzi che “mettono male” e distruggono di dolore i loro genitori, sono il risultato di “errori umani”.

E tu, di “errori umani” ne hai fatti?  O ne stai commettendo proprio ora?  L’apostolo Paolo, nella sua lettera ai Romani, afferma, riguardo agli esseri umani: “Non c’è nessun giusto, neppure uno”.  Tutti fanno “errori umani”.  “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio.”  “Se uno non sbaglia nel parlare, è un uomo perfetto” (e tale uomo non esiste).

Esiste un solo gruppo di esseri umani che sa come affrontare questo problema universale.  Coloro che hanno sperimentato la trasformazione che la Bibbia chiama “la nuova nascita”.  Sono a conoscenza di ciò che la Bibbia insegna sul peccato e sugli errori umani che rovinano la vita, che separano le persone l’una dall’altra e che offendono Dio. E cercano di commetterne meno possibile.

Essi poi trovano la soluzione ai loro errori umani in due tempi: primo, confessando i loro peccati a Dio e ottenendo il suo perdono (e, se hanno offeso qualcuno, confessando il loro errore a quella persona, e chiedendo il suo perdono).  Non esiste nessuno che non pecchi, ma il riconoscimento dell’errore, e il perdono ottenuto sono il primo passo verso la soluzione. 

Il secondo tempo della soluzione è l’impegno nello studio e l’ubbidienza alla Parola di Dio, che lo aiutano a individuare e evitare, cioè non commettere, molti errori pericolosi, molti errori umani che potrebbero essere evitati.

Certamente, confessare i propri peccati e ottenere il perdono, non potrà annullare tutti gli effetti e i risultati tristi che bisognerà accettare, come l’essere una ragazza-madre, come avere causato danni o morte ad altri, come portare nella coscienza, nella mente e forse nel corpo, i segni degli “errori umani” commessi in passato.

Molti dei risultati dell’“errore umano” del capitano della nave Corsa Concordia non si potranno mettere a posto mai, neanche con i 14.000 euro che intendono dare come risarcimento ad ogni passeggero.
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martedì 24 gennaio 2012

L’America è davvero diversa

Ma non da imitare!

Sì, la vita in America è diversa, ma non sembra molto cambiata da un anno fa.  Grandi chiese, grandi macchine, grandi supermercati, grandi strade e, per forza, grandi problemi.

Spesso le grandi chiese, che arrivano ad avere fino a diverse migliaia di membri, sono molto superficiali nel loro insegnamento e nella pratica della Parola di Dio. Ma il declino morale e spirituale si manifesta anche qui, come in tutto il mondo.

Grandi macchine per le strade, particolarmente in questo angolo della Florida, in cui molti ricchi si trasferiscono quando vanno in pensione.  Ma si vedono anche molte macchine più piccole, giapponesi, e, ogni tanto, una Fiat 500.
Grandi supermercati, pieni di ogni ben di Dio, affollati di clienti, dimostrano che la crisi di cui parlano tutti non è, per molti, un motivo per mangiare di meno.  Anche in questo mi sembra non si allontani tanto da ciò che si vede in Italia.

Grandi strade che meravigliano e un po’ spaventano.  Ieri sera, abbiamo accompagnato all’aeroporto un nostro nipote con la sua famiglia (compreso il nostro primo bisnipotino).  All’andata, su cinque corsie piene di automobili in tutte e due le direzioni, il traffico fitto camminava lentamente.  Al ritorno, su una superstrada che praticamente correva parallela alla strada che avevamo percorsa in precedenza, il traffico era uguale: cinque corsie piene di macchine in tutte e due le direzioni.  La crisi del petrolio, dov’è?

Anche Gesù ha parlato, come sta scritto nel Vangelo di Matteo, di crisi che l’umanità avrebbe sofferto nel futuro, dicendo però che chi avrebbe potuto permetterselo, sarebbe vissuto, fino all’ultimo, spendendo e spandendo senza limiti, come avevano fatto gli uomini prima del grande diluvio. 

“Come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figlio dell'uomo. Infatti, come nei giorni prima del diluvio si mangiava e si beveva, si prendeva moglie e s'andava a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, e la gente non si accorse di nulla (anche se Noè aveva predicato per avvertirli del giudizio di Dio per centoventi anni), finché venne il diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta del Figlio dell'uomo” (Vangelo di Matteo, capitolo 24, versetti 37-39).

Né l’America né nessun’altra nazione o popolo è, per il credente, un modello da imitare.  Anzi, il vero cristiano sarà sempre un coraggioso che, nel comportamento e con le parole, testimonierà contro l’andazzo che lo circonda.  Incoraggerà i suoi amici e familiari a pentirsi della loro vita contraria alla volontà di Dio e cercherà di portarli alla fede in Cristo, unico Salvatore, capace di perdonarli e di portarli nel suo regno.
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martedì 17 gennaio 2012

Chi crede nell’uomo non ha certezze

Neanche in America

Ora che ci penso, non vi avevo detto che partivo di nuovo, insieme con Maria Teresa, per alcune settimane negli Stati Uniti. Ciò comporta molti adattamenti.

Primo, ovviamente, l’orario.  La costa orientale dell’America è 6 ore dietro l’ora di Roma.  Perciò, mezzogiorno a Roma sono le 6 di mattina.  Devo ricordarmelo subito e sempre.

Secondo, e non è poco, la lingua.  Anche se la mia madrelingua è l’inglese americano, ho vissuto la maggior parte della mia vita in Italia, e spesso mi trovo nell’imbarazzo di non ricordare la parola inglese giusta per ciò che vorrei dire.  Che figuraccia!

E, parlando di memoria, quale fatica dovermi ricordare tante cose: nomi di persone, città e organizzazioni che conosco benissimo, se solo li potessi ricordare.  E, poi, cose che io o altri hanno fatto l’ultima volta che ero in America, o anche dopo.

Per me, ovvio, questi problemi di memoria sono un po’ per l’età e, spero, un po’ perché noi tutti dimentichiamo le cose senza sempre renderci conto.

Anche in America la recessione sta colpendo molte persone.  Mia nipote, disoccupata da parecchio tempo, come migliaia di altri, ha dovuto cedere alla banca che le aveva fatto la mutua, la casa che aveva comprato diversi anni fa, perché non riusciva più a pagare le rate.  D’altra parte, lei e tanti altri nelle sue stesse condizioni, ha scoperto che il valore attuale della casa era sceso tanto, che valeva meno di quanto avrebbe dovuto ancora pagare!

In molte città e villaggi, passando in macchina le aree più modeste, si possono vedere molti case e negozi abbandonati, con le finestre coperte da tavole di legno, per evitare il vandalismo.

Molte cose che, solo poco tempo fa, la gente considerava come garanzia del loro futuro benessere, sono venute meno, e si comincia a capire che le garanzie umane valgono solo fino ad un certo punto.  Fino, cioè, al punto in cui l’uomo è capace di intervenire.  Ma gli uomini, ed anche i governi e le grandi industrie, non riescono a risolvere i loro problemi in modo di provvedere per tutti.

È significativo che, negli ultimi mesi, diversi capi di piccole industrie in Italia si siano suicidati quando hanno capito che non potevano pagare i loro operai quanto dovuto né continuare la loro produzione perché i loro clienti non li pagavano e essi non potevano pagare i loro debiti con i fornitori.  Si trattava di una vergogna e un blocco che non avevano mai conosciuto prima.

Siccome nessuno, neanche chi ha grandi conti in banca, può veramente sapere cosa gli succederà domani, chi è credente ha più motivo che mai di riconoscere la sua totale dipendenza non sui governi, i partiti, la posizione sociale, le conoscenze o la propria capacità, ma unicamente sul Signore, Creatore e Sostenitore dell’universo.  E cioè, sul proprio creatore e Signore e sulle sue promesse, scritte chiaramente nella Bibbia.

Tu hai mai detto al Signore che tu sai che dipendi unicamente da Lui e che non vorresti dipendere da nessun altro?
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martedì 10 gennaio 2012

Come non perdere il tempo


Una promessa su cui puoi contare

Non c’è dubbio: molte volte avremmo bisogno di qualcuno che potesse darci un buon consiglio su come usare il nostro tempo.  Hai letto, per caso, i miei ultimi due post sull’uso del tuo tempo?  Leggili.

Diciamo: “Non so proprio cosa fare!  Ho troppo da fare e troppo poco tempo”.  Altre volte, diciamo: “Quello là mi fa perdere un sacco di tempo!”.

Però, la verità è che troppo spesso sappiamo che siamo noi stessi che perdiamo il tempo in tanti modi stupidi e che la colpa è proprio nostra.

All’inizio di un nuovo anno, ci farebbe tanto bene pensarci.

“Guardatevi dunque con diligenza a come vi comportate; non da stolti ma da saggi; ricuperando il tempo, perché i giorni sono malvagi” (Efesini 5:15,16).

L’apostolo Paolo ci avverte che non possiamo permetterci di fare solo ciò che ci pare, senza alcun senso di responsabilità.  “Gli stolti” sono persone stupide, che non hanno alcun piano per la loro giornata (anche se sanno che hanno tanto da fare), ma si lasciano guidare da altri o dalle circostanze o dalle proprie debolezze.

I “tempi” in cui viviamo, la cultura e l’andazzo morale, sono malvagi, immorali, pericolosi per chi desidera vivere sapientemente come un seguace di Cristo.   Chi si lascia andare con la corrente dei tempi, seguendo la massa che lo circonda, vivrà sotto il controllo del peccato.  Il credente, al contrario, “ricupera” il suo tempo, liberando il corso della sua vita dal controllo della moda e ricuperandolo per l’uso e la gloria di Cristo.

Questo è il motivo per cui chi “perde” il suo tempo e lo spreca cadrà facilmente preda di abitudini e modi di pensare pericolosi come, per esempio, la musica, i film, la vita sfrenata moralmente delle persone più in vista, o semplicemente dei propri compagni di classe o di lavoro. Il che significa diventare inutili, o dannosi, per il regno di Dio.  Tu e i tuoi compagni potete cadere facilmente in queste trappole.

Chi, al contrario, vuole riprendere in mano la sua vita, per usarla alla gloria di Dio, dovrà scegliere delle mete assolutamente giuste e bibliche, e dovrà fare piani per controllare e impiegare il suo tempo saggiamente, ubbidendo alle Scritture.

Sprecare o “perdere” il proprio tempo significa, purtroppo, sprecare e perdere la vita che abbiamo ricevuta in dono da Dio facendo ciò che è inutile e, molto probabilmente, anche contrario alla sua volontà.

Non avrai mai un’occasione migliore, un tempo più appropriato di ora, per decidere se vuoi controllare l’uso del tuo tempo, oppure no.

Decidi quali sono le tue priorità più importanti.  Per esempio, la tua crescita spirituale, che significa non trascurare il tempo per leggere e meditare la Bibbia, per pregare, per valutare la tua crescita.  Per un credente, questo è una priorità assoluta.  Trascurarla è la fonte di molti dolori e errori nella vita.

Poi, hai dei doveri ovvii verso i tuoi studi, verso il tuo lavoro, verso la tua famiglia.  Trascurare questi impegni è la cosa più sciocca che si possa fare, perché curarli e riuscire bene è una delle più grandi soddisfazioni della vita.

Imparare a programmare e usare bene il tuo tempo sembra, prima di farlo, che sia difficile (o impossibile) e una grande scocciatura.  Ma questo è la voce dei fallimenti del passato, della pigrizia, della ribellione umana ad essere controllati dai doveri.  

 Faremo molto meglio fare nostra la preghiera di Mosè, nel Salmo 90: “Insegnaci dunque a contar bene i nostri giorni, per acquistare un cuore saggio” (Salmo 90:12).  Contare i giorni, ma fa bene contare anche le ore ed i minuti.

Molte persone formulano in questi giorni dei proponimenti per il 2012, che essi credono possano farle diventare più buone, più felici o più ricche.

Pregare che Dio ti aiuti a usare bene il tuo tempo, secondo la sua volontà e alla sua Gloria, porta con sé anche la promessa: “Quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio.  Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò” (Giovanni 14:13,14).

Buon anno!
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martedì 3 gennaio 2012

Il tempo si perde o si guadagna


Un consiglio da un sacco di dollari

Se “perdere” il tempo è un peccato imperdonabile per la gente che vuole fare carriera o fare soldi, sapere “guadagnare tempo” è, per loro, un segno di saggezza e capacità.

Forse tu ed io siamo un po’ meno dedicati di loro ad ammassare soldi. Perciò, anche preoccuparsi ossessivamente del tempo che “perdiamo” ci può sembrare un segno di inciviltà, di chi non ha valori spirituali, o, semplicemente, di chi prende la vita troppo sul serio.

A volte sentiamo dire da qualcuno che è sbagliato “sprecare” i nostri soldi in spese frivole e inutili, perché i soldi che abbiamo appartengono a Dio, che ce li ha dati.  Però è molto difficile sentire qualcuno che dice che è sbagliato sprecare il nostro tempo in modi frivoli e inutili.  Sembra quasi che il tempo non abbia valore e che non ci sia stato donato dallo stesso Dio che ci aiuta a guadagnare i nostri soldi.

In verità, a pensarci correttamente, il tempo vale molto più dei soldi, perché può essere usato, anzi, investito, in valori che i soldi non possono comprare.   Come, per esempio, nel prestare aiuto a chi ha bisogno di noi, nello studio della Bibbia, nella preghiera.   O, semplicemente, nel sederci vicino al mare, o in alta montagna, e ringraziare Dio per tutte le belle cose che ha create perché le possiamo godere.

Una volta un grande industriale ha invitato un esperto nell’uso del tempo perché gli spiegasse come riuscire a fare e guadagnare di più nella sua giornata, affermando che lo avrebbe pagato qualsiasi somma se avesse capito come fare.

L’esperto rispose: “È veramente una domanda facile.  Prima di andare a  dormire, scrivi su un foglio di carta le tre cose più importanti che dovresti fare domani, mettendole in ordine d’importanza.  Poi, il giorno seguente, basterà cominciare e finire la prima cosa nella lista, poi la seconda e, poi, la terza.  Se non avrai avuto il tempo per completare la terza cosa della lista, scrivila al primo posto per il giorno seguente.”

“È una riposta interessante” rispose l’industriale.  “Comincerò a fare così da stasera!  Quanto ti devo per questo consiglio?”

“Provala per una settimana e poi mandami ciò che ti pare che valga il mio consiglio” rispose l’esperto.

La settimana seguente, l’esperto ricevette dall’industriale un assegno da 10.000 dollari!

Evidentemente ha funzionato per l’industriale, ma potrebbe essere, per te, un consiglio che non vale nulla.  I consigli, per quanto buoni e validi, non valgono a nulla se non sono messi in pratica!  Il valore  di un buon consiglio dipende da te, se hai la volontà di cambiare il tuo modo di vivere e evitare tante perdite di tempo.

Anche la Bibbia contiene moltissimi consigli utilissimi.  Concluderò questo post la settimana prossima con delle parole di immenso valore.  Non le perdere.
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